L’ex cartiera Romanello a una società di Milano

CAMPOFORMIDO. «Sos lavoro»: la scritta a caratteri cubitali che si leggeva dall’autostrada in cima alla cartiera di Basaldella, a ricordare ai passanti il calvario del declino, il vento dell’ultimo fortunale se l’è portata via.
Un presagio? È ben vero che solo il 35% delle maestranze ha trovato nuova occupazione e che quell’area cartiera non sarà più. Ma ci sono novità, il sito ha un nuovo proprietario: i capannoni, ormai svuotati dei macchinari, e i terreni vicini sono stati ceduti a una società di Milano.
Non si sa ancora quale progetto l’acquirente abbia per lo stabilimento, fermo dopo il crollo economico del 2012.
Buone notizie, intanto, per i 148 ex dipendenti, che dopo l’alternarsi di speranze e delusioni, dalla cassa integrazione alla mobilità, potranno riscuotere il trattamento di fine rapporto.
Dunque finisce qui la Cartiera Verde Romanello, fabbrica virtuosa per il riutilizzo della carta da macero. Il curatore Paolo Messuri, dopo l’alienazione delle macchine che producevano cartone da imballaggio e carta da giornale (smontate, saranno riutilizzate oltre i confini nazionali), ha concluso l’intesa con una realtà imprenditoriale interessata all’acquisto.
Compresi nell’affare i terreni edificabili, dove nei tempi d’oro si pensava di ampliare l’opificio.
Il Comune di Campoformido – come spiega il sindaco Monica Bertolini – ha però già da tempo previsto di limitare l’espansione industriale, tenendo conto della vicinanza dell’abitato, al quale la cartiera aveva creato problemi di impatto.
La nuova destinazione dei terreni che fanno parte dei beni dell’ex cartiera, è commerciale e di servizi. Inoltre, si prevede uno svincolo verso la tangenziale, sempre per non intasare di mezzi pesanti le vie della frazione.
«Abbiamo chiesto un incontro con la nuova proprietà – annuncia Bertolini – per capire verso quale tipo di produzione sia indirizzata e, per l’immediato, di avere garanzia sulla sicurezza dello stabilimento». Infatti, c’è il rischio che il sito abbandonato, accessibile facilmente lungo tutto il perimetro, diventi ricettacolo di ogni sorta di pericoli.
Soddisfazione, intanto, dei lavoratori, che vedono in arrivo i soldi di fine rapporto, per qualcuno anche 40 mila euro.
«Una trafila di carte ci ha impegnati per un anno e ha messo a dura prova la pazienza degli ex dipendenti – ricorda Paolo Morocutti, segretario provinciale Slc Cgil, al fianco dei lavoratori dall’inizio della crisi –, finalmente il Tfr per 148 è stato anticipato, attingendo al fondo di garanzia Inps. Ringrazio per la collaborazione i funzionari Rojatti e Pertusati dell’Inps, oltre a Lorella Pozzo dell’ufficio vertenze Cgil e Cecilia Jannis dello studio J&T».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto