L’ex assessore De Martino pronta alla corsa a sindaco: «Con Brollo al mio fianco»

TOLMEZZO
L’ex vicesindaco Fabiola De Martino è disponibile a candidarsi sindaco di Tolmezzo con, al suo fianco, l’ex primo cittadino Francesco Brollo, alle elezioni comunali di primavera, conseguenza delle dimissioni di 12 consiglieri (sei di maggioranza e sei d’opposizione) su 20. I tempi stringono e le forze politiche sono al lavoro per tentare di costruirsi una squadra in grado di conquistare il governo della città. Dopo le dimissioni di lunedì che hanno azzerato giunta e Consiglio, sono volate anche parole forti, anche da De Martino via social, tanto che gli ex alleati valutano querele.
Cosa pensa dell’intenzione di una parte dei dimissionari di rivolgersi agli avvocati?
«Sul passato non voglio tornare. Si è trattato di una reazione a caldo immediata a una grandissima delusione per un fatto profondamente ingiusto. Ora voglio pensare al domani».
Le elezioni comunali sono a un passo, come vi state organizzando?
«Ci troviamo improvvisamente a dover pensare a un momento elettorale. C’è un bel pezzo di squadra uscente rimasta: io, Brollo, Francesco Martini, Daniela Borghi, Alessandro Benzoni, Anna Del Fabbro, Eva Dorigo e Alessandro Pittoni. Con loro mi sento di ripartire. I tempi sono veloci. Però qualche idea c’è: portare avanti quello che stavamo facendo e poi costruire con chi vuole starci. Per Tolmezzo ci vogliono persone che amino la città e vogliano mettersi in gioco. Io come capolista della mia civica “C’entro” ho già sentito anche i non eletti e la più grande soddisfazione è che tutti sono con noi e buona parte si ricandiderà».
Si fa il suo nome come candidato a sindaco, è pronta?
«Ne sono onorata anche perché viene fatto abbastanza trasversalmente. Ero vicesindaco e appare una prosecuzione abbastanza naturale dopo tre anni da assessore, due e mezzo da vicesindaco. Non era nei miei programmi perché ho appena iniziato un master e ho cambiato lavoro da poco, sempre nell’azienda sanitaria. Tuttavia se ci saranno le condizioni affinché il mio nome possa trovare un buon gradimento e quindi essere una buona squadra con un bel progetto, sono disponibile a candidarmi a sindaco, dopo questa brutta pagina che ci ha ferito tutti».
Circolano anche altre ipotesi per la corsa a primo cittadino, come quelle di Francesco Martini e Luigi Cacitti. Cosa ne pensa?
«Sono entrambi persone che stimo. Io desidero il meglio per Tolmezzo e non sento l’esigenza di fare il sindaco. Lo farò soltanto se si convergerà sul mio nome in modo positivo. Se il candidato fosse uno di loro per me andrebbe bene. Martini ha mostrato un amore e una dedizione totale alla città. Entrambi si sono espressi su di me in modo sereno, totale e pieno. Valuteremo insieme».
Chi son i possibili alleati quali sono?
«Io non sono affiliata a nessun partito, non perché li veda come un male, ma perché non ho mai trovato una casa politica in cui sentirmi a mio agio e non ne avverto la necessità in ambito comunale. Ho costruito nel 2019 una lista civica, un ambito moderato ma con una pluralità di idee e sentire. In questa grande famiglia di ambito moderato secondo me c’è spazio per tutte le persone per bene, appassionate della cosa pubblica e del senso civico. Io vorrei replicare questo modello, anche con più liste dove tutte le sensibilità possano esprimersi, sia di centrodestra sia di centrosinistra. Abbiamo contattato Ivan Pascolo e Valter Marcon. Nei contatti parto dagli ex consiglieri. Sono esclusi i firmatari delle dimissioni sia di maggioranza sia di minoranza. Poi guardo all’esterno del Consiglio decaduto, la mia idea è un progetto completamente civico. Dipende dal candidato sindaco cosa si farà».
Cosa servirà a Tolmezzo dopo il voto?
«Io ho conosciuto una struttura comunale efficientissima, bisognerà capire cosa ci sarà da fare tre mesi di commissariamento. Il brutto è che non c’è stato il modo di programmare la chiusura dei cantieri delle opere pubbliche. E poi c’è il Pnrr e non abbiamo un’interlocuzione. Dal punto di vista sanitario (l’Rsa è stata una delle pietre dello scandalo), purtroppo non avere un’interlocuzione istituzionale non aiuta. La programmazione è stata sospesa, andranno riallacciati o ricostruiti i rapporti istituzionali». —
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