L’estetista e il Cavaliere: il pm giustifica “Ballarò”

SACILE. Era l’estate 2004 quando incontrò per strada, a Porto Rotondo, l’allora presidente del consiglio Silvio Berlusconi. Con lui scattò una fotografia, di viso, assieme a un’amica, di spalle, che finì in un servizio di Ballarò andato in onda su Rai Tre, in prima serata, il 18 gennaio 2011. Tale fotografia, però, seguiva una serie di scatti di Karima El Moughrab e di Noemi Letizia, in pieno ciclone Ruby. Ritenne di essere stata accostata ingiustamente al Ruby gate di cui quella sera si occupava il talk show politico.
Assistita dall’avvocato Morena Cristofori, l’estetista sacilese Erica Meneguzzi sporse querela per diffamazione alla procura di Pordenone così come fece l’amica, alla procura di Vercelli, dove era residente. Entrambi i pubblici ministeri hanno chiesto l’archiviazione nei confronti di Andrea Valentini, responsabile della produzione del programma all’epoca condotto da Giovanni Floris. L’estetista non ci sta e il 26 febbraio scorso si è opposta all’archiviazione, pertanto il caso verrà discusso davanti al giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Pordenone.
L’avvocato Morena Cristofori non intende far archiviare la denuncia dell’estetista di Sacile finita suo malgrado al centro dello scandalo degli scandali per una foto che nulla aveva di equivoco, ma che è stata usata in un contesto non proprio lusinghiero. Mentre nello studio televisivo si parlava dei festini di Arcore, sullo schermo la foto che ritraeva le due amiche con Berlusconi. La foto era finita su Rai Tre dopo che il quotidiano on line www.lavoce.info e il Daily mail l’avevano pubblicata. Quella foto innocente - ritrae semplicemente le due donne sorridenti accanto al presidente - pur non lasciando alcun dubbio sul suo contenuto, è stata decontestualizzata rendendo facilmente associabile le persone ritratte al contesto dei festini a luci rosse con tanto di escort. Un’associazione comprensibilmente dannosa e intollerabile per l’estetista sacilese.
Il pubblico ministero Federico Facchin, nel chiedere l’archiviazione del caso, richiama analoga domanda della procura di Vercelli, accolta dal gip l’8 gennaio 2013. L’immagine, rileva la procura piemontese, è stata scelta per indicare Berlusconi e non occasionali cittadini «che vi si trovassero vicini». Da ciò deriva, è la conclusione della procura di Pordenone, «l’assenza dell’elemento psicologico del dolo generico, necessario per integrare il delitto di diffamazione».
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