L’Ernesto di Wilde in scena a San Vito con la doppia regia di Bruni e Frongia

Alle 20.45 la commedia dell’autore inglese nella rassegna di prosa di Ert e Comune

Una “commedia frivola per gente seria”, come la inquadrava l’autore, che col suo titolo ha sfidato i traduttori, che ci hanno provato senza mai risultare convincenti nel rispecchiare il significato originale.

È la commedia di Oscar Wilde “L’importanza di chiamarsi Ernesto”, dove il nome potrebbe essere stato Franco, Onesto o Probo, per rendere meglio, senza comunque riuscirci sino in fondo, l’inglese “Earnest”. La commedia andrà in scena stasera alle 20. 45, nell’auditorium Zotti di San Vito, per la rassegna di prosa organizzata da Ert e Comune. Protagonisti saranno Ida Marinelli, Elena Russo Arman, Luca Toracca, Nicola Stravalaci, Giuseppe Lanino, Riccardo Buffonini, Cinzia Spanò, Camilla Violante Scheller. Regia di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia.

È l’esempio più bello di come Wilde, attraverso l’uso di un’ironia caustica e brillante, sveli la falsa coscienza di una società che mette il denaro e una rigidissima divisione in classi al centro della propria morale.

Il rovesciamento paradossale del senso è l’espediente più usato dall’autore che appare così, a una prima lettura, come un precursore del teatro dell’assurdo, mentre in realtà è impegnato a “smontare” con sorridente ferocia i luoghi comuni su cui si fonda ogni solida società borghese. «Accostare “The importance of being Earnest”, il testo che era in scena a Londra all’inizio del doloroso percorso giudiziario che porterà Wilde alla rovina, ad “Atti osceni” che questo percorso lo racconta – spiegano Bruni e Frongia –, ci è sembrato importante per più ragioni: dare conto dell’arte wildiana della satira, della sua luminosa leggerezza in contrasto con l’ottusa grevità del linguaggio dei suoi accusatori, rendere tangibile questo divario e, in questo corto circuito, evidenziare la portata tragica della sua vertiginosa caduta».

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