Leonardo e Cristian, i bimbi nati prematuri a casa dopo due mesi di terapia intensiva

Il lieto fine
Ci sono voluti due mesi di cure e l’impegno dell’intera squadra della terapia intensiva neonatale del Burlo Garofolo, ma alla fine il 2020 si è chiuso con una bella notizia per l’ospedale di Trieste e soprattutto per Leonardo e Cristian, i due gemellini pordenonesi che nati il 28 ottobre scorso prematuri (a 29 settimane) e di circa un chilo di peso ciascuno, il 29 dicembre hanno potuto lasciare l’istituto per tornare a casa e festeggiare l’arrivo del 2021 con i genitori.
Per giungere a questo importante risultato, fin dall’inizio si sono dovuti risolvere non pochi problemi a cominciare dal trasporto. Come spiegano alla Tin del Burlo, «il trasporto dei gemelli non è mai agevole e solo un grande impegno da parte di Alberto Peratoner e dell’equipe del 118 dell’Asugi ha permesso la partenza di due macchine in contemporanea, con a bordo due equipe medico-infermieristiche (su un automedica il dottor Pavan e l’infermiera Manzon, sull’altra la dottoressa Trappan e l’infermiera Giormani) sono potute partire in contemporanea e trasportare i piccoli alla nostra Tin».
Un viaggio un po’ precoce, quello dei due gemellini pordenonesi, ma che dopo due mesi di intenso lavoro e di cure attente si è concluso per il meglio, con la gioia dei genitori e la soddisfazione di tutta l’equipe che ha seguito Cristian e Leonardo nei primi fondamentali 60 giorni di vita.
«In questi due mesi – racconta il direttore della Tin del Burlo Garofolo, Francesco Maria Risso – i due “giovanotti” qualche volta ci hanno fatto penare, ma, grazie all’ottima squadra di medici, infermieri e oss, le cose sono andate per il meglio e qualche giorno fa abbiamo potuto mandare i due piccoli a casa in modo che potessero accogliere il nuovo anno insieme ai loro genitori. Mi preme – ha aggiunto Risso – ringraziare tutta la squadra del Burlo, composta da radiologi, laboratoristi, oculisti, neurologi, psicologi e da tutti gli specialisti coinvolti nella gestione dei neonati pretermine. Il Burlo non è solo un ospedale, ma una filosofia di lavoro».
Grande soddisfazione anche da parte del direttore generale del Burlo, Stefano Dorbolò, e di tutta la direzione strategica. «Momenti come questi – afferma – sono quelli che ci motivano ogni giorno e danno senso compiuto al nostro operare quotidiano. La forza del nostro istituto sono tutte le persone, medici, infermieri, oss, che si impegnano con dedizione e passione, nonché una capacità di lavorare in squadra che ci contraddistingue in ogni situazione. Vogliamo esprimere un grazie particolare al dottor Peratoner e all’Asugi che sono “entrati in campo con noi” in questa delicata occasione organizzando perfettamente un trasporto complicato e inconsueto. Ai due gemellini e ai loro genitori va l’augurio non solo di un felice 2021, ma di una vita ricca di gioie e soddisfazioni». —
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