L’Ente friulano di assistenza festeggia 75 anni di attività
LIGNANO
Orfani di guerra, caduti militari e vittime civili, profughi, alcolismo e denutrizione, edifici pubblici e privati danneggiati o distrutti e un bilancio economico drammatico. Così si presentava la provincia di Udine al termine della Seconda guerra mondiale. In questo spaccato, nel 1946, monsignor Abramo Freschi, sacerdote udinese, ha istituito l’Ente friulano di assistenza. Quest’anno, ricorre il 75° anniversario della fondazione dell’Efa e il 25° della morte di Freschi, che in seguito è diventato presidente nazionale della Pontificia opera di assistenza e da ultimo vescovo di Concordia-Pordenone.
La ricorrenza sarà ricordata sabato: l’appuntamento è (alle 9.30) all’auditorium del villaggio Bella Italia&Efa Village di Lignano Sabbiadoro. A intervenire nel corso dell’evento saranno Mario Nussi, professore di Diritto tributario dell’università di Udine sul tema “Enti no profit e fiscalità”, l’assessore regionale alla Salute e al Terzo settore Riccardo Riccardi, che parlerà di “Sussidiarietà e terzo settore”, e lo storico Roberto Tirelli, che presenterà una pubblicazione sui 75 anni di Efa. Gli interventi introduttivi saranno, invece, a cura del sindaco Luca Fanotto, del presidente del consiglio regionale Piero Mauro Zanin, del presidente di Efa Giancarlo Cruder e dell’amministratore delegato di Bella Italia&Efa Village Federico Delaini. Le conclusioni saranno poi tratte dal presidente della Regione Massimiliano Fedriga e dell’arcivescovo di Udine monsignor Andrea Bruno Mazzocato. In questi 75 anni di attività, l’Efa ha accolto decine di migliaia di persone.
Anche nel Dopoguerra la Chiesa udinese, guidata dall’arcivescovo Giuseppe Nogara, ha continuato ad assolvere alla sua missione d’aiuto utilizzando i beni immobili della Chiesa non legati all’esercizio del culto: è in questa cornice che Freschi ha assunto l’incarico di promuovere diverse iniziative e, così, il 19 aprile del ’46 è nato l’Ente friulano di assistenza le cui prime finalità sono “Reduci e infanzia bisognosa”. Don Freschi ha avuto idee innovative: costituire un patrimonio “strumentale” all’assistenza è la sua prima preoccupazione per cui l’Efa è stato dotato delle strutture per l’ospitalità e l’istruzione professionale. Insomma, l’Efa ha anticipato il fenomeno del turismo sociale con le collaudate colonie marine o montane, come quella di Lignano e Piani di Luzza (Forni Avoltri). Nel ’76 gli spazi dell’Efa a Lignano hanno ospitato migliaia di sfollati a causa del terremoto e poi, negli anni Ottanta, la struttura è stata ammodernata con la realizzazione di palazzetti dello sport, una piscina olimpionica e una esterna (“Acqua Giò”). Infine, per gestire meglio i soggiorni, nel ’89 è stata costituita – con altri soci – la cooperativa Ge. Tur, che promuove principalmente i villaggi vacanza. —
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