L’endocrinologia udinese fa scuola: una delegazione negli Emirati Arabi

Dopo la Romania, Franco Grimaldi aprirà il convegno mondiale in programma nei Paesi del Golfo.  Al Santa Maria della Misericordia sarà presto introdotta l’ecografia interventistica del settore

UDINE. La medicina udinese fa scuola nel mondo. Dopo la Romania, dove il direttore della Struttura operativa complessa di Endocrinologia e Malattie del metabolismo dell’Azienda ospedaliero universitaria di Udine Franco Grimaldi, con alcuni colleghi, ha organizzato un corso di Ecografia diagnostica tiroidea, ora la nuova sfida riguarda i Paesi del Golfo. Una sfida che non a caso parte dell’ospedale di Udine, un centro di eccellenza dove vengono seguiti circa 9.500 pazienti all’anno affetti da patologia nodulare tiroidea di cui 4.500 prime visite, 1.400 agoaspirati della tiroide con guida ecografica e 700 visite con ecografie della tiroide.

E proprio al Santa Maria della Misericordia, centro di riferimento a livello internazionale per il trattamento della patologia nodulare tiroidea, a breve sarà introdotto un nuovo strumento terapeutico all’avanguardia in collaborazione con la radiologia interventistica. Si tratta dell’ecografia interventistica del nodulo tiroideo che permette di trattare, in alcuni casi selezionati, i noduli senza richiedere il ricorso all’intervento chirurgico. Il trattamento proposto si prefigge come obiettivo una riduzione del volume del nodulo. L’indicazione al trattamento viene posta dal radiologo interventista e dall’endocrinologo attraverso una valutazione ecografica, citologica e del quadro clinico del paziente.

Risale all’agosto scorso l’elezione di Grimaldi alla presidenza dell’Italian Aace Chapter, una sorta di sezione nazionale dell’American association of clinical endocrinologist. L’Aace è un’associazione che comprende novemila medici americani e si occupa dello sviluppo delle ricerca scientifica in endocrinologia.

La designazione è arrivata all’unanimità nell’ambito di un’assemblea della sezione italiana del Chapter creata dalla collaborazione tra l’associazione americana e l’associazione Medici endocrinologi che comprende oltre 1.800 specialisti italiani. «Abbiamo ritenuto importante aprirci, attivando una collaborazione con le altre associazioni scientifiche internazionali - precisa Grimaldi - e in capo a pochi mesi abbiamo organizzato una serie di iniziative». È nato così il contatto con gli esperti in Endocrinologia romeni sulla patologia tiroidea.

«Un problema che in Friuli era piuttosto sentito già negli anni Novanta - assicura Grimaldi -: uno studio epidemiologico che avevamo condotto fra la popolazione, aveva individuato una carenza iodica che riguardava il 5-10 per cento dei bambini esaminati nelle zone del Gemonese, della Carnia e delle Valli del Natisone. Altro fattore ambientale che potrebbe aver incrementato la patologia tiroidea è stato lo iodio radioattivo giunto a seguito della nube di Chernobyl. A seguito di questi dati, sovrapponibili a quelli nazionali, il ministero della Salute recepì le indicazioni dell’Associazione degli endocrinologi italiani promuovendo la diffusione di sale iodato».

Recentemente è nata una collaborazione del Chapter con alcuni Paesi del Golfo. Ad aprile a Dubai si terrà la prima Conferenza sui tumori della tiroide del Medio Oriente. Ad aprirla saranno il dottor Ali Alzahrani, presidente del Chapter del Goldo e il dottor Grimaldi, moderatore di una sessione e partecipante a una tavola rotonda che vedrà coinvolti diversi medici italiani e i colleghi endocrinologi e chirurghi del Medio Oriente.

Un’occasione per aggiungere prestigio al Santa Maria della Misericordia di Udine. Fra il 9 e 10 aprile, nonchè fra il 17 e il 18 settembre, sarà la volta del convegno internazionale ad Abano Laziale, dove si parlerà del trattamento laser sui noduli tiroidei, quindi il Congresso nazionale dei medici endocrinologi a Rimini dal 5 all’8 novembre.

Fino all’appuntamento fra il 3 e il 5 dicembre, quando Udine dopo 20 anni potrà ospitare il Congresso nazionale della Società italiana della tiroide al quale parteciperanno centinaia di endocrinologi italiani ed esperti mondiali del settore. Una serie di appuntamenti che sottolineano come vi sia una crescente attenzione all’Endocrinologia di Udine.

«Attenzione doverosa, visto che circa la metà delle persone di 40-50 anni hanno problematiche legate alla tiroide» aggiorna Grimaldi. In fatto di pericolosità, però, precisa, il 95 per cento dei noduli risulta benigno e, grazie all’approccio multidisciplinare adottato all’Azienda ospedaliero universitaria di Udine, diagnosi e trattamento sono particolarmente efficaci.

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