L’emigrazione vista con occhi giovani

L’istituto Zanon nel progetto Comenius assieme a scuole di Finlandia, Norvegia, Spagna e Germania

L’emigrazione vista con gli occhi degli adolescenti. È il tema del progetto Comenius che ha unito l’istituto Zanon di Udine a Norvegia, Finlandia, Spagna e Germania. Il Comenius è un progetto biennale che mette in rete le scuole dell’Unione europea per approfondire attività didattiche comuni su un tema di interesse generale. In questo modo insegnanti e allievi di ogni scuola possono lavorare e confrontarsi su argomenti comuni e quest’anno è stata scelta la migrazione. I giovani Europei e la migrazione dal dopoguerra a oggi (Migration and youth, since the world war to the present) è stato il fulcro di un lavoro declinato al commerciale Zanon in chiave italiana e friulana, viste come terre di emigrazione storica e poi immigrazione, con un ritorno del flusso in uscita negli anni della crisi economica. Alla fine di ogni anno, i lavori svolti nelle singole scuole vengono presentati durante un workshop, a cui partecipano allievi e docenti, organizzato in uno degli istituti europei. E nei giorni scorsi otto ragazzi dello Zanon (Alessio Brullo, Roberta Bacchetti, Chiara Bortolussi, Elisabetta Grendene, Marta Olivo, Martina Nonino, Sara Bassi, Sonia Zucchiatti) accompagnati da due insegnanti (Anna Rita Colella e Sabrina Nonini) sono volati a Bergen in Norvegia. «I lavori svolti dai nostri allievi sono stati molto apprezzati e in particolare Sonia Zucchiatti ha ottenuto il primo premio per il miglior saggio sull’argomento – spiega Colella –. I ragazzi sono stati ospitati dalle famiglie dei loro coetanei norvegesi e in questo modo hanno potuto avere un contatto diretto con usi e cultura norvegese. Il programma ha previsto la frequenza di lezioni a scuola e all’università sul tema dell’immigrazione. Il fenomeno dei flussi migratori è stato analizzato sia dal punto di vista storico sia attuale, affrontando il significato che può avere l’immigrazione oggi in Europa e toccando temi anche molto delicati quali la prostituzione minorile e la tratta degli esseri umani». «Per noi insegnanti è stata un’occasione di confronto con metodologie didattiche e realtà diverse – aggiunge Nonini –. Per questo speriamo sempre più in un interesse attento verso progetti europei che favoriscono la mobilità degli studenti e degli insegnanti per migliorare i processi di integrazione nelle nuove generazioni e di collaborazione tra le scuole europee». (m.z.)

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