Lega, dimissioni e denunce in consiglio a Cordenons

CORDENONS. Bagarre in seno alla Lega: ieri sera il consigliere Amelita Azzano ha sbattuto la porta, è uscita dal partito ed è passata all’opposizione, da indipendente, nel gruppo di Forza Italia. Non basta: a margine dei lavori del consiglio, ha fatto sapere che sporgerà querela contro alcuni leghisti che l’avrebbero «calunniata sui social e attraverso WhatsApp, perché non sono in linea con loro».
Il consigliere Vito Fantin (anche lui sul punto di lasciare) invece continuerà a sostenere il sindaco, ma, attaccato anche lui sui social, ieri sera ha alzato la voce e «preteso rispetto».
A cinque mesi dall’insediamento, la maggioranza del sindaco leghista, Andrea Delle Vedove, sembra alle prese con un film già visto. Ai tempi del suo predecessore, Mario Ongaro, la crisi in Lega era tuttavia avvenuta a un anno e mezzo dalle elezioni, con la costituzione di un gruppo misto (Baletti, Bomben e Zancai), che successivamente era diventato il gruppo di Fi, con l’adesione di Riccardo Del Pup. Proprio Loris Zancai, candidato sindaco azzurro, ieri in consiglio ha aperto le porte ad Azzano.
I mal di pancia di Azzano e Fantin erano venuti a galla nelle settimane scorse. La notizia trapelata sulla stampa avrebbe scatenato l’“ira” leghista, scivolata su offese alla persona mosse ai due su Facebook e nel gruppo WhatsApp in cui sono iscritti assessori e consiglieri di maggioranza.
«Attacchi di infimo livello – ha detto Azzano –. Oltre a me hanno offeso tutte le donne, usando appellativi pesanti. Tranne i consiglieri Elio Quas (Lega) e Mauro Baletti (Forza Cordenons) nessuno ha preso le mie difese. Sporgerò querela».
Quas, in qualità di capogruppo della Lega, ha tuttavia precisato: «Ho espresso la mia solidarietà personale ad Azzano, ma da un punto di vista politico io e il gruppo riteniamo il suo e quello Fantin un comportamento impulsivo che non ha motivazioni valide. Chiederei le dimissioni di Azzano».
Per Fantin, invece, «nella lega di Cordenons non c’è rispetto per le persone che la pensano diversamente. Le dimissioni dovete chiederle a quei leghisti che ci hanno offesi. Mi aspettavo delle scuse». «Al dover solo alzare la mano per ordini di scuderia – ha quindi spiegato Azzano – preferisco la limpidezza e trasparenza delle scelte pubbliche collocandomi in un partito, Forza Italia, coerente con il mio sistema di valori».
Entrata in consiglio a settembre con surroga, Azzano ha rassicurato i suoi elettori. «Voglio mettere in campo le mie competenze ed esperienze nell’ambito dell’assistenza sociale e del terzo settore che non sono state comprese, né adeguatamente apprezzate, dalla Lega».
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