Leasing dopati alla Hypo Alpe Adria bank Le difese: non sono mai stati modificati

Sulla vicenda dei presunti leasing dopati alla Hypo Alpe Adria bank, dopo le richieste del pm che ha proposto la condanna per tutti gli imputati, ieri è stata la giornata delle difese. A partire da quella dell’avvocato Emanuele Sergo, difensore dell’ex responsabile dell’area Credit processing Nadia La Neve che ha contestato l’accusa dell’associazione a delinquere con le altre persone e ha sostenuto come le condotte contestate non integrassero il reato di truffa, ma risultassero illeciti di natura civilistica. Nadia La Neve, ha spiegato il legale, era una dipendente e non ricopriva ruoli apicali. Ciò che ha fatto nei 20 anni alla Hypo bank era in adempimento a ordini impartiti dai superiori. Le somme richieste in più ai clienti, ha aggiunto Sergo, erano determinate da un meccanismo correttivo presente nel software e quindi non serviva un inserimento manuale, per questo il reparto il credit processing non ha mai modificato nulla se non eliminando il fattore correttivo su richiesta. Da qui la richiesta di assoluzione con formula piena. Alla stessa conclusione è giunto l’avvocato Virio Nuzzolese nella difesa di Andrea Micalich, ex direttore commerciale della rete agenti leasing. Il legale ha contestato l’associazione per delinquere perché non è emerso nulla rispetto all’esistenza di un’organizzazione di persone alla Hypo associate tra di loro poer commettere delitti. Non di truffa ma di inadempimenti contrattuali si sarebbe trattato per il difensore che, richiamando le dichiarazioni di un teste chiave ha ribadito che il suo assistito non sapeva dell’esistenza dei fattori distorsivi. Si tornerà in aula venerdì. —

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