Le vie Selvuzzis e Bariglaria con dossi, semafori e rotonde

Addio agli incroci di via Selvuzzis e via Barigliaria: il Comune di Udine cancella due delle intersezioni statisticamente più pericolose della città. «Dopo un anno di black out dovuto al Patto di stabilità, ripartiamo con i lavori», tira un sospiro di sollievo l’assessore alla Mobilità Enrico Pizza. Tutto merito dell’apertura di nuovi spazi finanziari e, con i progetti già pronti, maggio diventa il mese dei cantieri.
In via Selvuzzis, all’incrocio con via Lumignacco, arrivano speciali dossi – che limitano la velocità a 50 chilometri orari – e semafori lampeggianti. «Un’operazione contestuale al Piano di asfaltatura che non esclude altre soluzioni in futuro», precisa Pizza. Perché i risultati del sondaggio effettuato dal Comune vedevano al primo posto la realizzazione di una rotonda. «Idea praticabile – sottolinea Pizza –, ma gli studi hanno evidenziato possibili problemi in caso di stop nel sottopassaggio e l’avvio in salita per i camion potrebbe non essere sempre agevole. Ma dossi e semafori sono un intervento complementare. In ogni caso, in un incrocio di questo tipo sarebbe sufficiente che tutti rispettassero le regole per evitare qualsiasi incidente». Per questo motivo l’amministrazione comunale ha agito sui comportamenti alla base di tutti i sinistri dell’incrocio: mancata precedenza ed eccesso di velocità. Ma vediamo nel dettaglio quali sono le novità in via Selvuzzis. Il Comune installa lampeggianti e dossi su tutte le quattro vie di ingresso all’incrocio, aumenta la cartellonistica – con la ripetizione dei segnali di preavviso di stop – e sistema un pannello integrativo con la distanza. I dossi sono meno alti rispetto agli altri sistemati in città e hanno una curvatura più dolce per inibire il superamento dei 50 chilometri orari. Ecco la proposta degli uffici tecnici, basata sull’analisi dei dati statistici raccolti negli incroci di via Baldasseria Bassa con via Sant’Ulderico e di via Pradattimis con via don Bosco. In questi casi la soluzione ha azzerato il numero di sinistri. Acquisiti i pareri dei consiglieri delegati di quartiere e dei vigili del fuoco, la giunta martedì ha approvato il progetto per la messa in sicurezza e la riduzione dell’incidentalità nell’area.
Esattamente dall’altra parte della città c’è via Bariglaria. Strada che incontra la provinciale 15 dando vita a uno dei black points di Udine. Da un anno, a causa del Patto di stabilità, il progetto della nuova rotonda è fermo. «Ma con lo sblocco degli spazi finanziari concesso al Comune, il sindaco l’ha ritenuta una delle opere prioritarie», precisa l’assessore alla Mobilità. Circa un anno fa si inaugurava la rotonda gemella, quella che sostituisce l’incrocio fra via Cividina e la provinciale 15 e l’intenzione era di aprire immediatamente anche il cantiere più a nord. Entrambi sono progetti realizzati da Palazzo D’Aronco con il contributo della Regione, nonostante l’interessamento di una strada gestita dalla Provincia. «Per la rotonda di via Bariglaria il Comune stanzia 120 mila euro e 80 mila la Regione – precisa Pizza –, sarebbe stato bello partire subito dopo l’inaugurazione della prima rotatoria, ma il Patto di stabilità ha bloccato tutto. Ora però possiamo finalmente dire che è partita la procedura di gara ed entro maggio, o al massimo giugno, inauguriamo anche il cantiere. Adesso lavoriamo sull’intersezione fra le vie Cantore, Codroipo e Gorizia».
Michela Zanutto
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