Le trote nel Livenza non danno più spettacolo

SACILE
A lamentarsi non sono solamente i pescatori sportivi che frequentano le acque del centro storico di Sacile, per altro in buona parte zona in cui vige il divieto di portarsi a casa il pescato, ma anche i cittadini, quelli che amano passeggiare fermandosi sui ponti ad ammirare la straordinaria quantità di fauna ittica, e non solo, sulle acque del Livenza. Era uno spettacolo, soprattutto in alcuni ambiti, da far ammirare ai bambini, con le maestose trote che affioravano per prendere il cibo gettato dalla gente, in particolare dal ponte della Vittoria. Di trote, oggi nelle acque del centro storico di Sacile, se ne vedono di rado e non se ne conoscono le cause.
La questione è stata posta a Luciano Ceraolo, delegato dalle associazioni di pescatori sportivi del Collegio di Sacile per l’Ente tutela pesca: «Il perché è presto detto – ha riferito Ceraolo –. Movimenti di pesce da un posto all’altro, nell’ambito del centro storico, non sono rari. Il pesce cerca nuove fonti di alimentazione. Prendiamo per esempio la zona del ponte della Vittoria: da alcuni mesi non c’è più la pescheria. Il titolare buttava in acqua le viscere del pesce che vendeva, la gente addirittura acquistava pesciolini per poi gettarli alle trote, che davano spettacolo saltando fuori dell’acqua per afferrarli. Adesso che l’attività è chiusa, le trote si sono probabilmente spostate altrove».
Ceraolo non trascura il problema bracconaggio, in centro storico facilitato dal fatto che per l’intero tratto del fiume e delle sue tre diramazioni i palazzi sono a contatto con l’acqua. C’è chi ha avanzato l’ipotesi che le due mezze alluvioni degli ultimi anni abbiano distrutto gran parte del patrimonio ittico, ma non si dimentica neppure l’alto tasso di inquinamento delle acque in centro città.
«Il problema – ha concluso Ceraolo – sarà sottoposto all’Etp, che a sua volta affiderà il compito agli esperti ittiologi per capire se ci sono cause specifiche. A quel punto vedremo il da farsi».
Giovanni Lot
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto