Le torri faro dello stadio? Arte industriale da salvare

Realizzate nel ’79 dallo scultore Del Zotto, lunedì saranno trasferite nell’ex caserma Osoppo Giacomello: le conserveremo come un simbolo del Friuli. Burelli: sono sculture
Udine 24 ottobre 2014 Stadio Friuli, ristrutturazione. Le torri dell'illuminazione dello stadio lato tribuna scoperta. Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone
Udine 24 ottobre 2014 Stadio Friuli, ristrutturazione. Le torri dell'illuminazione dello stadio lato tribuna scoperta. Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone

UDINE. Le torri faro dello stadio Friuli non saranno fatte a pezzi per essere vendute come ferro vecchio. In pochi sanno che i due tralicci alti 38,5 metri, sono stati creati nel 1979 dallo scultore Luciano Del Zotto. Lo stesso che lavorava all’ufficio urbanistica del Comune. Il suo progetto vinse il concorso nazionale pubblico fra gli artisti italiani indetto dall’amministrazione di palazzo D’Aronco per abbellire lo stadio. Lunedì notte, le due sculture metalliche, bianche e rosse, attraverseranno la città a bordo di un convoglio che dal cantiere dello stadio arriverà nell’ex caserma Osoppo, in via Brigata re.

In un piazzale dell’area dismessa saranno conservati i due tralicci per decidere poi, nell’ambito di un dibattito pubblico che coinvolgerà l’intera città, come valorizzare quello che il vicesindaco, Carlo Giacomello, definisce un esempio di archeologia industriale.

«Distruggere le due torri faro significava perdere una pagine di storia dello stadio Friuli» sostiene il vicesindaco, Carlo Giacomello, soffermandosi sulle lavorazioni effettuate per creare i due blocchi di carpenteria metallica. «Si tratta di lavorazioni - aggiunge il vicesindaco - che non si fanno più». Giacomello è stato sensibilizzato sulla questione dall’architetto Adalberto Burelli, il quale dopo aver appreso che le due torri faro erano state rimosse dallo stadio, ha subito suggerito di tutelare le due sculture. Da qui l’organizzazione del trasporto eccezionale pagato dall’Udinese calcio e dalla cooperativa friulana Caricatori e scaricatori che lunedì consentirà di spostare i due tralicci. «Non credo che prima d’ora sia stato effettuato in città un trasporto eccezionale di queste dimensioni» ipotizza il vicesindaco tracciando il percorso che dallo stadio si sposterà sulla tangenziale e da Remanzacco arriverà alla rotonda di Salt, in via Cividale e quindi in via Brigata re. Le due torri faro “viaggeranno” di notte per ridurre i disagi agli automobilisti.

Una volta sistemate all’interno dell’ex caserma Osoppo, le due torri faro saranno oggetto di un dibattito che coinvolgerà tutta la cittadinanza. «Ci piacerebbe affinare il dibattito tra la gente - aggiunge Giacomello - anche per decidere dove ricollocare le due sculture metalliche». Non è escluso che possano tornare nell’area dello stadio.

«All’epoca della costruzione dell’impianto c’era una norma poco seguita e poco utilizzata in base alla quale il Comune obbligava a impegnare il 2 per cento dell’importo lavori per realizzare un’opera d’arte» spiega Burelli nel sottolineare che Del Zotto, lo scultore scomparso qualche anno fa, ha sostituito i pali per l’illuminazione con due vere e proprie sculture metalliche. «Quando ho saputo che erano state rimosse, ho pensato: non penseranno mica di venderle a peso?» continua l’architetto facendo riferimento al messaggio di posta elettronica che lui stesso ha inviato a Giacomello. «Non sono semplici insiemi di putrelle, le due torri faro - assicura Burelli - hanno un significato più profondo». Il dibattito è aperto anche perché le due sculture troveranno spazio nell’area dismessa a sua volta oggetto di un bando pubblico per la sua riqualificazione.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomenti:stadio friuli

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto