Le sponde del fiume Stella continuano a cedere: nuovo appello alla Regione



I pali che fungono da argine per le sponde del fiume Stella, nel tratto di circa otto chilometri che si estende dal Comune di Precenicco – e nello specifico dal porticciolo della località Pescarola – e fino a Palazzolo dello Stella – a ridosso del canale di Acquabona –, stanno cedendo. E quello che nella Bassa friulana è uno scorcio di paradiso naturalistico si sta, lentamente, degradando.

A soli pochi anni dall’intervento eseguito dalla Regione per le opere di regimentazione (nel 2005), costante quasi settecento euro al metro, infatti, il deterioramento dell’argine fluviale si aggrava a vista d’occhio. «La situazione, da me via via puntualmente segnalata all’ente regionale e fatta oggetto di interventi a mio avviso palliativi, è andata però sempre aggravandosi fino allo stato odierno che praticamente rende l’opera inutile (se non dannosa) salvo interventi radicali e ancora possibili purché tempestivi». A denunciarlo è Augusto Pittoritto, che sulla riva del fiume, a Precenicco, possiede un’abitazione. «Ha iniziato a evidenziarsi un progressivo deperimento dell’intervento consistente nel cedimento del terreno limitrofo alla palificazione con il successivo degrado dei pali per marcescenza, crollo delle filagne e cedimento dei cavi di ritenuta. La situazione è preoccupante – aggiunge Pittoritto – e ritengo che sia il caso di intervenire. Un lavoro del genere dovrebbe durare almeno una trentina di anni».

Prive di una barriera di difesa fino al Duemila, le sponde dello Stella erano in balia del moto ondoso provocato dai natanti in transito e da altre cause naturali. Poi la Regione ha deciso di agire. Ha affidato all’Impresa Cicuttin di Latisana l’appalto dei lavori per la realizzazione di una protezione. Una serie di pali di larice non trattati accostati e assicurati da tiranti in cavo d’acciaio e filagne a mezzo tronco, uniti alla disposizione di teli di contenimento e materiali inerti, come pietrame e terra. Questo, in sintesi, il contenuto del progetto.

A unirsi all’appello dei privati c’è anche l’amministrazione comunale di Precenicco, che ad agosto dello scorso anno ha organizzato un sopralluogo assieme a Pittoritto, Graziano Pizzimenti, assessore regionale alle Infrastrutture e al territorio, e ai suoi collaboratori. «Abbiamo segnalato le criticità redigendo un piano con una rosa di possibili interventi utili a risolvere il problema – spiega Andrea de Nicolò, sindaco di Precenicco –. Serve un intervento risolutivo». A concordare sull’urgenza di un ’azione è anche la Regione stessa, «la quale è a conoscenza della situazione e della gravità del caso – afferma Pizzimenti –. La condizione in cui versano le sponde in quel tratto dello Stella è di degrado, oltre che di pericolo. Assieme agli uffici tecnici stiamo valutando l’operazione migliore per sistemare l’argine: stiamo considerando diverse opzioni, come una palificazione in ferro rivestita di legno, che però è piuttosto costosa. Ammonterebbe, infatti, a milioni di euro. Dobbiamo avere il tempo per reperire le risorse – conclude –: entro luglio dovremmo avere tutti i dati della valutazione tecnico-economica e i bilanci con le somme effettive a disposizione».

Oltre alla pericolosità che presenta l’argine per tutti i rivieraschi, si considera anche il danno per il turismo fluviale: «I turisti che transitano a bordo delle proprie barche sullo Stella sono tanti, soprattutto in estate. Non c’è decoro» conclude Pittoritto. —





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