Le spoglie di altri 12 caduti nel tempio di Cargnacco

Il 2 marzo la cerimonia per la tumulazione dei soldati che provengono da Chirov A un milite, sepolto tra gli ignoti, si è riusciti a dare un nome: il fante Orfeo Minari



Sabato 2 marzo al tempio di Cargnacco la cerimonia ufficiale per la tumulazione di altri 12 caduti nella campagna di Russia, riportati in patria grazie alla pietosa e paziente opera del Commissariato generale per le onoranze ai caduti del Ministero della Difesa, salme di cui due sole identificate mentre gli altri resti arrivano, come le migliaia che già riposano nel sacrario, senza nome.

Alla presenza di autorità, rappresentanze d’arma, cittadini e associazioni delle famiglie dei caduti di cui in primis l’Unirr, le 12 cassette avvolte nel tricolore, che provengono dalla zona di Chirov da dove con volo diretto sono rientrate da Mosca a Venezia e da qui a Cargnacco, saranno collocate nella cripta sottostante alla chiesa. Dei due caduti, alle cui generalità è stato possibile risalire attraverso i reperti rinvenuti insieme con i poveri resti, sono state contattate le famiglie, che hanno deciso di lasciar riposare i loro cari nel tempio accanto agli sfortunati commilitoni. Le norme infatti permettono, in alternativa, di riportarli per l’ultima dimora nella località di origine. Si tratta di un caduto dell’Ottavo Alpini originario di Parma e un combattente dell’11mo Artiglieria, di Perugia.

La manifestazione vedrà inoltre un momento particolarmente commovente per il trasferimento dei resti di un soldato, giunto 24 anni fa a Cargnacco e tumulato fra gli ignoti, nel settore dei pochi di cui è stato possibile sapere il nome. Comunica infatti Onorcaduti: «Recentemente è stato possibile identificare un caduto recuperato in Russia nel 1994 che, non avendo al momento della esumazione elementi identificabili certi per il riconoscimento, come la piastrina o altri documenti, fu inizialmente tumulato tra i caduti ignoti che riposano nel sacrario di Cargnacco. Si tratta di un fante, il caporal maggiore Orfeo Minari. Nel corso delle specifiche attività, in particolare durante la verifica dei verbali di esumazione dei caduti rinvenuti oltre 20 anni fa nel cimitero di Deresovka, il personale del Commissariato generale ha recentemente reperito alcune particolari indicazioni nelle mappe delle sepolture che, tramite successivi riscontri, studi e comparazioni con documenti di varia tipologia e provenienza, disponibili negli archivi della Direzione storico-statistica dell’ente, hanno permesso di individuare con certezza che i resti, finora attribuiti ad un caduto ignoto, fossero nella realtà quelli del soldato dell’89° Reggimento fanteria della Divisione Cosseria. È stata rintracciata la famiglia di origine del caduto e i familiari sono stati informati dell’identificazione del loro congiunto. Durante la cerimonia solenne del 2 marzo a Cargnacco, i resti del caduto saranno tumulati nuovamente, ma questa volta sulla lapide sarà inciso il nome e il cognome del valoroso militare che ha donato la vita per la patria». Anche in questo caso i familiari, commossi per la notizia, hanno tuttavia deciso di lasciare che ancora nella cripta di Cargnacco si renda omaggio al parente di cui si era completamente persa ogni traccia.

Alla cerimonia presenzieranno, fra altri, la massima autorità di Onorcaduti il generale di divisione Alessandro Veltri e il direttore dei sacrari militari del Fvg, tenente colonnello Norbert Zorzitto, oltre al primo maresciallo Alessandro Lepore, addetto militare al sacrario di Cargnacco. Commenta il sindaco di Pozzuolo, Nicola Turello: «Ancora una volta ci troviamo ad accogliere salme dei nostri soldati che hanno lasciato le loro giovani vite in terre di Russia: un momento toccante, sebbene siano passati tanti anni, che ci fa capire l’importanza della memoria e il valore inestimabile della pace». —



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