Le polveri aumentano: nuovo piano antismog, i Comuni pordenonesi a confronto

In vigore le misure per contenere l’inquinamento. Incontro fra i 14 enti che compongono il tavolo Pac

Massimo Pighin

Il tema è complesso, richiede una visione globale non agevolata dalle differenze territoriali, che necessiterebbero di una declinazione ad hoc. Però, se si vogliono mettere in campo azioni efficaci nell’ambito della qualità dell’aria, l’amministrazione comunale ritiene che il tavolo composto anche da altri 13 Comuni dell’area cittadina debba trasformare la sua azione da emergenziale a strutturale.

Lo ha ribadito, in un incontro in municipio con le altre amministrazioni interessate, l’assessore all’ambiente Monica Cairoli, che ha voluto fare il punto in una giornata in cui - viste le previsioni di tre giorni di sforamento dei valori delle polveri sottili - è stato attivato il Pac, lo strumento che, per l’appunto, dovrebbe contenerle.

La linea di Pordenone è quella di un percorso condiviso, che possa sfociare anche in un tavolo di confronto permanente con la Regione, come auspicato dal responsabile del settore ambiente Villalta. Gli altri Comuni che compongono il Pac sono Cordenons, Porcia, Roveredo in Piano, Fiume Veneto, Azzano Decimo, Zoppola, San Quirino, Pasiano, Prata, San Vito al Tagliamento, Casarsa, Cordovado e Morsano.

È evidente che, fra tali realtà, vi sono differenze non di poco conto, per quanto riguarda, ad esempio, i volumi di traffico, ma anche in relazione all’accensione di fuochi. Vi è, poi, un problema, sollevato da Lucia Buna (Cordenons) e Marta Amadio (Pasiano): la difficoltà nel comunicare efficacemente le attivazioni del Pac, che spesso avvengono il sabato. Quando, ovvero, in molti municipi non ci sono funzionari reperibili.

Non di secondo piano la questione dei controlli che, secondo diversi amministratori, non sono assolutamente realizzabili, nei termini in cui sono previsti, in molti casi anche per l’insufficiente numero di agenti di polizia locale. I temi, insomma, sono tanti.

A fare da sfondo un ulteriore elemento. La nuova legislatura regionale sarà quella in cui verrà approvato il Piano regionale della qualità dell’aria, che dovrebbe divenire la cornice entro cui i Comuni si muoveranno. Secondo Cairoli, a livello pordenonese, «sarebbe importante ampliare ad altri Comuni il tavolo». Secondo l’esponente della giunta Ciriani, «la grande sfida è trasformare questo tavolo da emergenziale a strutturale».

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