Le perturbazioni rinviano il collaudo finale

Un intervento di realizzazione durato quasi 30 anni e un investimento di 185 milioni di euro: la storia della diga di Ravedis è lunga e travagliata. Oggi l’opera è in funzione ed è in corso l’ultimo collaudo tecnico, che verrà portato a compimento a breve. I tempi dipendono, infatti, anche dalle condizioni meteo. La storia dello sbarramento è stata ripercorsa ieri, proprio sulla diga, dall’ingegnere Gianpaolo Milan, che ha messo in luce come l’opera sia stata realizzata in primis con l’obiettivo di difendere il territorio dal pericolo di alluvioni, ma anche per rendere produttivo il territorio dell’alto pordenonese mediante l’irrigazione e per ottimizzare la produzione idroelettrica.
Il progetto della diga di Ravedis risale al 1974, ma già nel 1808 si era capito che per risolvere i problemi causati dal Livenza e dal Meduna era necessario trattenere le acque nella zona montana. L’intervento, però, è stato messo in cantiere ben 12 anni più tardi, nel 1986. Nel 1984, infatti, i lavori sono stati appaltati, ma poi hanno subito uno stop per un ricorso amministrativo, che si è risolto anche in tempi ragionevoli, due anni appunto. Nel 1987, sono partiti i lavori di realizzazione di due gallerie di scarico di fondo e nel 1992 gli scavi dei versanti su cui sarebbe stato poggiato il manufatto. Nello stesso anno, però, arriva una brutta notizia: i finanziamenti del Ministero dei lavori pubblici sono esauriti. A ottobre il cantiere viene chiuso e dato avvio alla ricerca di nuovi fondi, che arrivano nel 1999. Si tratta di una cifra notevole: 177 miliardi di lire per il completamento dell'intervento. Il 9 febbraio di quell’anno riprendono i lavori e vengono costruite l’avandiga e la retrodiga, nonché sistemato il conoide detritico all’imbocco della galleria del monte Fara e consolidato un tratto della statale 251. Diversi i problemi da affrontare, tra cui quelli di natura geologica. Il 14 febbraio 2001, vengono portati a compimento gli scavi e si parte con la fase di getto. Nel 2002, prende avvio la prima fase di costruzione fuori alveo e il 24 novembre 2003 l’opera principale può dirsi realizzata, anche se i lavori non sono ancora ultimati. Dopo la realizzazione di diverse opere accessorie e vari altri interventi, si arriva al 2013, anno in cui verranno portati a compimento i collaudi tecnici. Attori principali di questa lunga e travagliata storia sono il Ministero dei lavori pubblici, Magistrato delle acque di Venezia, Consorzio di bonifica Cellina-Meduna e Consorzio Corav. (g.s.)
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