Le ombre della crisi anche su Electrolux: a Porcia sparite 250 aziende

PORCIA. La crisi di Electrolux ha scosso la città che per decenni aveva beneficiato della presenza di questo stabilimento, costringendola alla riflessione.
Le complesse dinamiche sociali ed economiche dei tempi più recenti hanno spinto il territorio a riappropriarsi della sua identità, processo che sta portando da un lato alla valorizzazione dei singoli quartieri, dall’altro alla riscoperta delle potenzialità di attrattiva turistica che Porcia indubbiamente possiede.
L’industria. La città, da sempre, è sinonimo di Zanussi-Electrolux. Nell’anno in cui ricorre il centenario dalla fondazione della storica azienda – festeggiato tramite un’operazione “amarcord” che è andata ben oltre i confini purliliesi – gli orizzonti non sono ancora del tutto schiariti: il sito purliliese è alle prese con la gestione di 356 esuberi e ad accrescere i timori per il destino dei lavoratori sono le notizie che provengono dallo stabilimento polacco di Electrolux situato a Olawa, che punta a realizzare nel 2017 oltre un milione 850 mila lavatrici, superando dunque la produzione del sito di Porcia dei tempi migliori.
A questo si aggiungono le incertezze legate alla decontribuzione dei contratti di solidarietà, impegno assunto dal Governo nel 2014 che, se non rispettato, rischierebbe di mettere a repentaglio la sostenibilità del piano industriale legato a Porcia. In ballo c’è anche un progetto di reindustrializzazione di parte del sito purliliese, in grado di scongiurare 100 dei 356 esuberi previsti, ma anche su questo fronte i dubbi sono pesanti e, di fatto, non si è ancora arrivati a una risoluzione certa.
La recessione economica, d’altra parte, non si è abbattuta solo sul colosso Electrolux: solo nel biennio tra il 2013 e il 2014 la crisi ha spazzato via 250 imprese.
I servizi. Con la prossima attivazione del poliambulatorio per medici di base nei locali del centro socio-assistenziale di via delle Risorgive, Porcia avrà a disposizione una vera e propria “cittadella della salute”, che comprenderà nel raggio di poche decine di metri i servizi infermieristici di ambito, la sede del Centro anziani (molto attivo nel sociale), il centro diurno, le “casette” per anziani, la coop per disabili Il giglio e la onlus Arcobaleno che assiste i minori in difficoltà. La criticità da risolvere riguarda il trasporto pubblico urbano, che non copre questa zona così come non raggiunge i quartieri periferici di Palse, Pieve e Rondover, dove mancano servizi essenziali (emblematico è il caso della ex Coop di Palse) come un punto vendita di generi alimentari.
Edilizia scolastica. Su questo fronte, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giuseppe Gaiarin potrebbe giocarsi il proprio futuro elettorale. Sul piatto della bilancia da un lato ci sono gli importanti obiettivi conseguiti con la messa in sicurezza della primaria di Sant’Antonio e delle medie Zanella (per un investimento complessivo di 1,5 milioni di euro).
Dall’altro c’è la partita ancora tutta da giocare legata alla costruzione delle nuove scuole elementari del capoluogo. Al plesso che ospita le elementari del quartiere al confine con Roveredo è stata rifatta la copertura per risolvere il problema delle infiltrazioni d’acqua, mentre prossimamente si procederà all’adeguamento sismico. Intervento, quest’ultimo, già eseguito sulla Zanella, che subirà un nuovo intervento per l’efficientamento energetico prima della fine del mandato.
La vera sfida sarà posare, prima di questo termine, la prima pietra della nuova primaria di via Roma-Vietti. Per ovviare alla mancanza di risorse economiche – nelle casse del Comune ci sono di 2,5 milioni di euro, la metà di quelli necessari –, l’esecutivo intende ricorrere alla formula del contratto di disponibilità, cercando collaborazioni con partner privati. Il progetto, se portato a compimento, sarebbe il primo del genere in tutta la regione.
Turismo e Villa Dolfin. Croce e delizia del Comune di Porcia, lo splendido monumento è un patrimonio che merita di essere valorizzato, anche in chiave di rilancio turistico del territorio. La strada verso una completa riqualificazione del complesso è lunga e costellata di difficoltà, legate soprattutto alla ricerca dei canali di finanziamento per realizzare le opere necessarie alla conservazione del bene, tutelato dalla Soprintendenza regionale.
Un primo importante passo verso questa direzione è stato compiuto dalla passata amministrazione guidata dal sindaco Stefano Turchet, che ha restaurato la barchessa est, dove oggi ha sede la scuola di musica Salvador Gandino.
L’altro lo sta compiendo l’attuale giunta, che si è fatta carico della riqualificazione dei quattro ettari di verde che circondano la villa. La fase di progettazione, affidata a professionisti del settore, ha visto la partecipazione diretta di cittadini e associazioni del territorio, che si sono dati appuntamento in quattro incontri per esaminare, “sul campo”, le altrettante anime del parco di Villa Dolfin.
Per promuovere il turismo di giornata a Porcia, dove la villa e il centro storico con il Castello e la Torre dell’orologio meritano sicuramente una visita, il Comune ha avviato le pratiche per entrare nel circuito dei Borghi più belli d’Italia, oltre a puntare su manifestazioni enogastronomiche come la fortunata “Purlilium”.
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