Le notti del weekend sulle strade friulane sono da bollino nero

UDINE. Era diventata una piaga sociale. Tanto da guadagnarsi un’etichetta indelebile e migliaia di approfondimenti giornalistici. Delle “stragi del sabato sera” si inizia a parlare alla fine degli anni Novanta. Il numero di morti sulle strade - a centinaia ogni anno, perlopiù giovani e giovanissimi - calano poi progressivamente, con l’adozione di controlli e norme ad hoc, anche sulla guida in stato di ebbrezza. «Ma negli ultimi due anni c’è stata una recrudescenza del fenomeno, i dati lo confermano anche per la nostra provincia», spiega la direttrice dell’Automobile club Udine, Maddalena Valli. I report dell’Aci confermano come in provincia si registri un picco di incidenti tra la serata di sabato e le prime ore della domenica.
I dati
Secondo le tabelle elaborate dall’Automobile club (gli ultimi report risalgono al 2016, ma la tendenza è confermata per l’anno scorso) ben 392 dei 1.327 incidenti si sono verificati tra sabato e domenica. In particolare, il sabato risulta essere la giornata con la maggior concentrazioni di sinistri (215). Tra la mezzanotte e le sei di sabato e domenica si sono registrati due anni fa rispettivamente 24 e 22 incidenti.
Un altro nemico è l’alcol. Compagno d’avventura di troppi giovani nei fine settimane, viatico per lo sballo incosciente ed effimero. «I dati nazionali dicono che c’è negli ultimi anni un nuovo aumento del consumo di alcol nei ragazzini: è il fenomeno del binge drinking, purtroppo nuovamente dilagante», indica la direttrice dell’Acu. Le soluzioni? «Bisogna tornare a educare i ragazzi al bere consapevole – riflette Valli –, indipendentemente dal fatto che si mettano alla guida o meno».
La distrazione del cellulare
C’è poi un’arma di distrazione di massa, che con il volante tra le mani dovrebbe rimanere in tasca. Lo smartphone invece viene spesso maneggiato da chi è alla guida, controllato ossessivamente per controllare messaggi e social. E i giovani, in questo senso, sono i più indisciplinati. «Un incidente su tre è legato all’utilizzo del cellulare», spiega Ezio Bressan, vicepresidente nazionale dell’associazione italiana familiari e vittime della strada. «Purtroppo il governo non è riuscito ad approvare le norme per inasprire le sanzioni per i comportamenti sbagliati alla guida, in un contesto in cui purtroppo tornano a salire i morti sulle nostre strade», indica Bressan.
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