Alcol, cellulare e sonno: aumentano gli incidenti stradali soprattutto nei week end

Sonnolenza, alcol, forte velocità e utilizzo del cellulare. Sono queste le principali cause degli incidenti nelle ore notturne del fine settimana. Soltanto lo scorso anno nella fascia oraria da mezzanotte alle sei del mattino sono stati 66 i giovani in provincia di Udine tra i 19 e i 28 anni trasportati in gravi condizioni all’ospedale. Maddalena Valli, direttore dell’Acu, automobile club Udine, lancia l’allarme. «I sinistri nel weekend sono tornati ad aumentare. È venuto il momento da parte delle istituzione di tornare sulle strade per fare prevenzione. Credevamo di aver debellato il fenomeno delle stragi del sabato sera. E, invece, così non è stato».
Pedoni e ciclisti restano l’utenza debole. Sono stati 115 le persone falciate lo scorso anno dalle vetture. In 3 casi purtroppo l’incidente ha avuto esito fatale. Su 2.383 veicoli complessivamente coinvolti, 181 viaggiavano in bicicletta, 190 in moto e 59 con il ciclomotore. Undici sono le persone (7 centauri e 4 ciclisti) che hanno perso la vita nel 2016. Risulta quindi, facendo un rapporto tra veicoli coinvolti e i decessi, che il rischio di mortalità di chi percorre le strade in moto è quasi quattro volte superiore a chi conduce l’auto. Infine un ultimo sguardo alla classe d’età delle persone che sono risultate decedute. La metà del numero complessivo risultava avere meno di 54 anni. I maschi sono stati 24 e le femmine 6.
«Il trend rispetto allo scorso anno si è mantenuto pressoché costante – commenta Maddalena Valli –. I centri urbani si confermano ad alta sinistrosità a causa della maggiore congestione del traffico. Diversa è la gravità con conseguenze spesso mortali sulle strade provinciali, regionali e statali. Sono le più pericolose ma non perché hanno una scarsa manutenzione, ma per il mancato rispetto dei segnali stradali da parte degli stessi conducenti che spesso premono l’acceleratore. Non per niente gran parte degli incidenti avvengono sui rettilinei o in prossimità di incroci semaforici o precedenze agli stop. Così avviene nelle autostrade dove però l’installazione dei tutor si è rivelato un ottimo deterrente».
«L’invito – conclude Valli – è quello di usare una maggiore prudenza sulle strade. E mi riferisco a tutti gli utenti. Talvolta anche pedoni e ciclisti non sono esenti da colpe. E soprattutto le distrazioni dettate dall’utilizzo dello smartphone tra i giovani possono risultare fatali».
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