Le bici elettriche: ecco la moda 2017
Ecologiche ed efficienti, la nuova frontiera per i meno allenati In Carnia il 24 e il 25 con i pedali “a motore” sullo Zoncolan

Ora è un vero e proprio fenomeno. Sono i numeri a dirlo. Solo fino a qualche anno fa era pura fantascienza, ora è realtà: le bici “elettriche”, con un termine più “2.0” dette, e-bike stanno spopolando e sono la frontiera delle due ruote ecologiche.
Una frontiera affascinante e in continua evoluzione. Perché le e-bike ormai non servono soltanto in città, per aiutare i meno avvezzi alla fatica o gli anziani a spostarsi da un luogo all’altro, ma sono un vero e proprio volano per lo sviluppo turistico e sono entrate a gamba tesa (nel ciclismo pro, almeno un paio di stagioni fa anche troppo con i motorini nascosti pure nelle ruote e cacciati grazie agli scanner) nel settore sportivo.
L’iniziativa
Sì, l’economia del Paese guarda con favore alla e-bike, e il turismo anche. Un esempio? Domani mattina alle 11 in municipio a Tolmezzo diversi sindaci della Carnia, e l’immancabile organizzatore di eventi Enzo Cainero, lanceranno la due giorni in programma il 24 e il 25 a Ovaro. Obiettivo? Rivoluzionario. Scalare con le e-bike lo Zoncolan, la montagna mito per i ciclisti di tutto il mondo, la salita più difficile d’Europa incoronata da 15 anni di imprese del Giro d’Italia.
Ecco, facendo i dovuti paragoni: avete presente i milionari che pagano per salire su una navicella spaziale? Con la bici a pedalata assistita, questo il vero nome della rivoluzione, lo possono fare tutti, o quasi tutti. Basta avere un minimo di allenamento e coordinazione e il motorino alimentato da una batteria al litio e nessun obiettivo è precluso.
Chi vorrà il 24 e 25 giugno in Carnia potrà provare queste bici grazie all’evento organizzato in collaborazione con la Wilier, una delle aziende leader del settore, la Cussigh bike, cinque comuni della Carnia e naturalmente Promoturismo Fvg. Anche percè dal 2014 c’è una legge reginale che dà incentivi a chi acquista una bici ecologica.
Asso per il turismo
Perché? Semplice, le e-bike possono essere l’ulteriore spallata che la montagna aspettava per il decollo turistico. Da anni, grazie alle fortunate apparizioni dello Zoncolan e delle altre montagne gemelle (Crostis, Montasio, Passo Pura, Cason di Lanza e altre) sulle mappe del grande ciclismo, il turismo delle bici è uscito dalla sua nicchia nella montagna friulana (e anche nelle valli del Natisone o nel pordenonese) per avere un peso sempre più significativo. Un tipo di turismo, proprio a causa della durezza di talune salite, con un tallone d’Achille. Quelle montagne non sono alla portata di tutte le gambe. Le e-bike così risolvono alla grande il problema. «È un mezzo fantastico - spiega Enzo Cainero, l’organizzatore delle tappe friulane del Giro - alla mia età (i 70 sono superati
ndr
) e con il mio peso, ahimè non da ciclista professionista, salire sullo Zoncolan, ad esempio, era ormai impossibile. Con la e-bike, ora, l’impossibile è diventato possibile. Questa è un’autentica rivoluzione per il turismo della montagna, queste salite ora sono alla portata di tutti, di famiglie intere ad esempio. È una chiave per aprire nuovi mercati e far girare l’economia».
I numeri.
E i Comuni del comprensorio dello Zoncolan, con anche il coinvolgimento di Tolmezzo, o delle Valli del Natisone, si sono tuffati nell’avventura. Ma come funziona una e-bike? Semplice. Senza sudare eccessivamente o fare troppa fatica, grazie a un motorino elettrico (e quindi ecologico)che aiuta la pedalata, puoi andare in ufficio in città o muoverti in collina. E se vuoi fare sport, alzare l’asticella, puoi anche acquistare una mountain bike e, con un allenamento non al top, fare percorsi altrimenti impensabili. I prezzi? Nella fascia 1.100-1.400 euro si può già comprare mezzi affidabili. Per la manutenzione siamo sulla scia delle bici “muscolari” con la sola eccezione della batteria al litio che va cambiata dopo circa 24 mesi. Ma dipende dal livello di cura.
Settore in espansione?
A proposito di bici tradizionali: il settore in genere in Italia, “pesa” qualcosa come 1,1 miliardi di euro, con la bilancia commerciale in positivo di 66 milioni. Insomma, la tradizione dei costruttori italiani regge. Nel 2016, però, il segno più al settore è stato garantito dalle e-bike che hanno compensato il calo della vendita di bici tradizionali; 124 mila sono state le e-bike vendute: +120%. E la tendenza 2017 è ancor migliore. Del resto, anche in Friuli, basta guardarsi intorno: le bici “con l’aiutino” sono sempre più.
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