«Le asfalto la via a basso costo», è truffa

La proposta a due residenti a Ronche: «Dicono che è avanzato bitume da altri lavori e pretendono il saldo immediato»

SACILE. «Vengo a rifare l’asfaltatura, dato che è avanzato catrame dopo un appalto pubblico a Roveredo in Piano». La prima proposta è arrivata in via Ronche ai residenti con l’affaccio su 300 metri lineari privati di strada. Poi, sarebbe arrivato il conto salato.

«Faccio sconti – ha detto il misterioso agente sceso da un suv targato Irlanda e rappresentante di una ditta romeno-lombarda –: grandi affari». Funziona così, la truffa dell’asfalto. Un fenomeno che non è una novità in Italia e che a metà settembre ha debuttato a Sacile. Ma un residente a Ronche non ci è però cascato: «Ho rifiutato e avvisato le forze dell’ordine».

Il tentativo. «Propongono di tappare le buche nella strada, invece si allargano e usano materiale scadente – ha raccontato il residente a Ronche, insospettitosi di fronte all’insolita proposta di asfaltatura –. E poi presentano il conto, salato e da saldare subito per non avere grane». Una truffa che si era diffusa cinque anni fa nel Canton Ticino e sta deviando verso Nordest: in Veneto ha colpito Montebelluna e altri comuni limitrofi. A Sacile, però, non è andata a buon fine.

«Ho ringraziato per l’offerta e l’ho rifiutata – ha raccontato il liventino –. I sacilesi sono allertati sul pericolo truffa. A casa mia si è presentato un tizio robusto e rosso di capelli con un suv blu targato Irlanda. Mi ha chiesto se ero interessato a far asfaltare la stradina di casa, lunga circa 300 metri. Gli ho risposto di no, e se n’è andato. Mi sono documentato, perché qualcuno ci è invece caduto: asfaltano con prodotti pessimi e chiedono più soldi di quanto pattuito». La proposta era capitata anche a un’altra residente, ma i sacilesi non asfaltano in proprio.

Altri imbrogli. Pare che le truffe siano di nuovo in agguato sotto diverse spoglie: il messaggio che si potrebbe ricevere è simile a quello giunto durante l’estate 2015 da Franca Busetto, presidente della Pro Sacile: «Il suo indirizzo ip è stato rilevato in quanto stava visionando materiale pedopornografico – recita il messaggio sul cellulare, che può arrivare anche nella posta elettronica –. Bisogna pagare una multa di 100 euro entro le prossime 24 ore, altrimenti si perdere tutto ciò che è installato su pc e telefonino». Una truffa a luci rosse.

«L’importante è evitare di cadere in trappola e non lasciarsi prendere dal timore – commenta Busetto, che raccomanda di rivolgersi alle forze dell’ordine come ha fatto lei –. On line le truffe proliferano». Un malware, per esempio, presenta sullo schermo del pc una finestra pop-up che avvisa: materiale coperto da diritto d’autore e con presunto contenuto pedopornografico versare 100 euro su Paysafecard. Altra truffa a Sacile in agosto: quella del pacco.

«Devo consegnare un pacco a casa sua, mi dica quando». La telefonata di un corriere di Milano è arrivata un sabato sera d’agosto a Nina Giust, che ha sgranato gli occhi. «Un pacco? – si è chiesta –. Sarà una sorpresa, sento i figli». Invece era una truffa. I figli della sacilese in via Curiel si sono insospettiti.

«I ladri se le inventano proprio tutte, per derubare la gente – la famiglia ha controllato il numero di telefono del presunto corriere –. Allo 02-94758870 risponde la voce metallica che segnala il numero inesistente». Occhio dunque agli impostori, sia a domicilio sia on line. Uno studente ha acquistato prodotti informatici via web prepagati e si è trovato con un gioco per bambini. Nell’evenienza, a Sacile lo sportello Federconsumatori dà una mano in via Carli.

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