L’azienda friulana che fa vedere le stelle

CAMPOFORMIDO. I planetari sono simulatori che ci fanno scoprire l’universo: riproducono su una cupola emisferica le stelle, i corpi celesti e i fenomeni astronomici. Da Oslo a Vienna, da Lucerna ad Amman, alcuni dei planetari più grandi e prestigiosi del mondo sono progettati e realizzati da Skypoint, l’azienda di Campoformido, punto di riferimento per il settore dell’astronomia in Italia e in Europa.
Il planetario di Lucerna, costruito all’interno del museo dei Trasporti, è il più grande della Svizzera con 250 posti e un diametro della cupola di 18 metri (superficie di proiezione 508 metri quadrati), il primo in Europa per qualità di definizione con 33 milioni di pixel.
Si tratta di un progetto da 1,3 milioni di dollari, il più importante finora realizzato da Skypoint fondata nel 1999 da Marco Cosmacini e dalla moglie Marzia Muradore che si conoscono alla facoltà di fisica di Trieste e che da subito condividono la grande passione per l’osservazione delle stelle.

Iniziano con un piccolo negozio di 25 metri quadri in un ex magazzino alimentare di Palmanova che importa e vende telescopi, ma con il tempo la passione diventa esperienza e specializzazione. «In pochi anni – racconta Marco Cosmacini – abbiamo acquisito conoscenza e professionalità e aumentato notevolmente il numero dei clienti: nel 2008 abbiamo iniziato a vendere non solo a privati e appassionati, ma anche a enti scientifici diventando fornitori dei più importanti osservatori astronomici, di università, dell’Inaf (Istituto nazionale di astrofisica), del Cnr, dell’Agenzia spaziale italiana e dell’Esa (European space agency)».
Oggi Skypoint, con 7 dipendenti e 4 mila clienti, è il riferimento per i prodotti per l’astronomia amatoriale e professionale: telescopi, astrografi, binocoli, cupole, osservatori e accessori vari per la fotografia e per l’osservazione visuale con oltre 70 installazioni astronomiche professionali realizzate.
Per quanto riguarda i planetari, con la divisione Skypoint Planetariums, l’azienda ha iniziato con piccoli progetti per musei locali e scuole fino a diventare punto di riferimento per l’installazione di planetari didattici. Non solo: «Nel 2013 siamo diventati rappresentanti ufficiali per l’Europa di Evans&Sutherland, l’azienda statunitense leader mondiale dei planetari digitali i cui fondatori, David Evans e Ivan Sutherland, sono stati i padri-pionieri della computer-graphic e i creatori dei simulatori di volo utilizzati dalle più importanti compagnie aeree internazionali».

Nelle cupole dei planetari l’universo conosciuto è rappresentato in 3D con posizioni reali degli oggetti: è possibile fare “viaggi interstellari virtuali” per osservare le costellazioni viste da un altro punto della galassia, seguire il percorso di una cometa all’interno del sistema solare o entrare all’interno degli anelli di Saturno.
Ad oggi sono oltre 50 i progetti realizzati tra Europa, Russia e Medio Oriente. Sarà pronto a fine settembre il planetario di Vienna all’interno del Museo di storia naturale, uno dei più importanti d’Europa: 800 mila euro di investimento con due proiettori digitali 4k Jvc di ultima generazione. È stato invece appena consegnato il primo planetario della Giordania ad Amman, all’interno del centro culturale per bambini e ragazzi Haya cultural centre voluto dalla figlia del re Alia Hussein: mezzo milione di euro per 70 posti e un diametro di cupola di 10,5 metri.
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