L'azienda chiude ma Amazon e Roncadin vanno in aiuto dei dipendenti della Kärcher

Già avviati i contatti, attraverso le agenzie interinali, per il futuro dei 35 dipendenti. I sindacati mantengono alta la guardia. La proprietà intanto ha definito gli incentivi

«Il sito di Montereale Valcellina della Com Kärcher verrà chiuso, ma l’occupazione è comunque salva: assieme a Unindustria, abbiamo avviato un confronto con un’importante realtà del territorio, disposta ad assumere i 35 lavoratori. Una soluzione, insomma, l’abbiamo trovata, al di là delle scelte della multinazionale».

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L’ha dichiarato l’assessore regionale Sergio Emidio Bini in apertura del talk-show sul mondo dei coltellinai, ospitato a Maniago. L’esponente della giunta Fedriga ha parlato di una realtà produttiva in campo per non lasciare sulla strada 35 persone dal 15 settembre, ma da fonte sindacale è emerso che nelle trattative a Unindustria s’è discusso di una duplice via salva-occupazione: da una parte Amazon, che aprirà un centro di smistamento a Fiume Veneto e darà lavoro a 100 maestranze, dall’altra la Roncadin di Meduno, azienda leader nel mondo per le pizze surgelate, che già impiega 600 addetti e ha in programma interventi di potenziamento della produzione.

«Durante i tavoli di confronto a Unindustria, un rappresentante della multinazionale tedesca Kärcher ha parlato della possibile assunzione da parte di Amazon delle maestranze del sito di Montereale Valcellina, sulla base di contatti intrattenuti da un’agenzia interinale – ha fatto sapere il sindacalista di Uil Roberto Zaami –. Peccato, però, che, quando è stato proposto ai vertici aziendali di mettere nero su bianco questo aspetto nell’accordo che abbiamo raggiunto nella sede degli industriali, la risposta sia stata negativa».

Quindi è sputata l’ipotesi Roncadin. «L’altra via di cui s’è discusso è quella che riguarda il coinvolgimento della Roncadin di Meduno – ha detto Zaami –, una fabbrica che si sta ampliando e che per l’autunno tradurrà in realtà importanti progetti. Ci tengo, comunque, a precisare che, per quanto ci riguarda, al momento non c’è nulla di definito».

Le ipotesi sono, dunque, al vaglio, ma comunque rappresentano una buona opportunità per le maestranze della Com, che sono per lo più donne. Il sito monterealino verrà “fuso” con quello di Quinstello in provincia di Mantova, e i dipendenti hanno la possibilità di trasferirsi. Un’ipotesi che, però, trattandosi soprattutto di donne e mamme, appare alquanto remota.

La multinazionale ha messo sul piatto anche incentivi: 5 mila euro di indennizzo per quanti si trasferiranno, 20 mila lordi per coloro che opteranno per il licenziamento. Da capire come si evolverà il confronto per la ricollocazione delle maestranze, che tra l’altro non hanno nemmeno diritto alla cassa integrazione, in quanto l’operazione messa in campo dall’azienda tedesca è una fusione per incorporazione e non una cessazione di attività.

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