L’avvocato Serena Gasperini: per difendere ci vuole il distacco

Prosegue il dibattito sulla rinuncia al mandato di Rosanna Rovere Prende posizione anche l’Unione delle camere penali del Veneto 

il dibattito

Ha fatto discutere la sofferta scelta dell’avvocato Rosanna Rovere di rinunciare alla difesa di Forciniti dopo averlo assistito nel primo interrogatorio in Questura. C’è chi ha condiviso e chi, invece, ha preso le distanze. Sono piovute attestazioni di solidarietà dall’uno o dall’altro schieramento sia a Rosanna Rovere sia all’avvocato Ernesto De Toni, che ha assunto la difesa dell’infermiere dopo la rinuncia della collega.

Ieri ha preso posizione anche il consiglio dei presidenti dell’Unione delle camere penali del Veneto che ha rimarcato, fra l’altro: «Il diritto di difesa va riconosciuto a tutti, indistintamente, gli accusati di ogni reato, anche del più bieco e ripugnante».

L’avvocato Serena Gasperini, penalista di vasta esperienza, spesso invitata ai talk show televisivi per la notorietà dei casi da lei trattati, parte civile nel processo in cui Giosuè Ruotolo è imputato dell’omicidio dei fidanzati Teresa e Trifone ha stigmatizzato il gesto di Rovere.

«Mi pare che la collega – il punto di vista espresso da Gasperini – stia dimenticando qual è il ruolo del difensore: garantire un processo equo all’imputato assistendolo nel migliore dei modi. Il mio ruolo, come penalista, non è quello del giudice, della suora o del sacerdote. Mi devo accertare che siano applicati i principi di diritto e le leggi, che non vi siano inquinamenti sentimentali o morali nei confronti del soggetto. Siamo tenuti a mantenere l’equilibrio e il distacco professionale. Un bravo avvocato non è appassionato del reato perché si immedesima».

Le è mai capitato di rinunciare a una difesa? «Solo – ha risposto Gasperini – quando il cliente si è comportato in modo maleducato nei confronti di miei collaboratori, non perché il reato fosse “antipatico”. Ho difeso indagati per stupro e per omicidio, non ho mai rinunciato».

Per Giuseppe Forciniti, intanto, dopo la riforma del 2019, si prospetta un processo dinanzi alla Corte d’assise di Udine senza possibilità di accesso a un rito abbreviato, e allo sconto automatico di un terzo della pena previsto dal rito, dinanzi al gup. La pena, in caso di condanna in assise, può essere però circostanziata all’esito del processo. —

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