Lavori a Piancavallo: «Paghiamo l’Imu salata ma non vediamo nulla»

AVIANO
“Usi obbedir pagando e pagando morir”. Parafrasando il celebre motto dell’Arma dei carabinieri, Giuliano Mantini che gestisce su Facebook il sito “Piancavallo Comprensorio Montecavallo” annuncia l’arrivo dei modelli per il pagamento dell’acconto Imu, peraltro slittato alla fine di settembre.
«Oggi la Pedemontana festeggia San Piancavallo 2000 – ironizza Mantini – . Duemila non è la quota altimetrica ma il numero di versamenti dell’Imu di Piancavallo che l’amministrazione comunale incassa senza un batter d’ali». Il suo post ha alimentato un’accesa discussione, condita da vari botta e risposta che si possono riassumere nel suggerimento: «Perché in Piancavallo non create un comitato per far realizzare l’illuminazione pubblica nella zona di Collalto, illuminazione peraltro già pagata a suo tempo nei contributi di urbanizzazione dei proprietari degli immobili?». A porre il quesito è Franco Mazzocut, primo degli eletti per Fratelli d’Italia, il quale dopo solo tre mesi si era dimesso dal’incarico di consigliere comunale con delega al Piancavallo.
Mantini, ormai da tempo, ha creato su Facebook un gruppo di pressione per ottenere l’attenzione dell’amministarzione avianese e di quella regionale sui numerosi problemi della stazione turistica. L’Imu per le seconde case di Piancavallo, al pari di tutte le seconde case del comune di Aviano, è dell’8, 9 per mille, al disotto della tassazione massima consentita. Rivendicando il ragguardevole gettito Imu, gli iscritti al sito internet chiedono un confronto con l’amministrazione comunale sulla viabilità, le asfaltature, la segnaletica e l’illuminazione. Oltre a quella da realizzare sulle varie vie di Collalto, vengono segnalati i punti luce inutili sempre accesi in ogni stagione. «Andrebbe fatta una mappatura di tutti i punti luce della stazione turistica, decidendo quali lasciare accesi dal tramonto al nuovo giorno e quali invece spegnere, sia parzialmente sia totalmente – sottolinea Mantini – A volte sono palesemente inutili, servono unicamente ad aumentare i consumi energetici con l’aggravio dei costi della pubblica amministrazione». —
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