Lavoratori di Castalia in assemblea: a rischio i prossimi stipendi
C’è preoccupazione per il futuro di Castalia, azienda metalmeccanica con sede a Pannellia di Sedegliano che produce manufatti in alluminio e occupa 24 persone. A dare l’allarme sono i segretari di Fiom Cgil Udine, David Bassi, e Fim Cisl Fvg, Giuseppe Sedola i quali dopo aver proclamato lo stato di agitazione, a ruota di una partecipata assemblea, hanno già interessato la Regione chiedendo l’attivazione di un tavolo di crisi il prima possibile.
«Stando a quanto dichiarato dalla stessa impresa – fanno sapere in una nota stampa i sindacalisti – la situazione economico-finanziaria di Castalia è disperata, pur avendo l’azienda carichi di lavoro sufficienti a garantire la produzione per tutto il mese di febbraio. Nel corso dell’ultimo anno gli stipendi sono stati pagati regolarmente ricorrendo al meccanismo dell’acconto a metà mese e poi del saldo alla fine». I prossimi sono invece a rischio. «L’azienda – hanno proseguito Bassi e Sedola – si è impegnata a effettuare il secondo acconto relativo alla mensilità di dicembre, mentre non è certa di poterne onorare il saldo e le mensilità successive». Di più. «Stando alla direzione aziendale, il tempo per mantenere in vita il sito produttivo – denunciano ancora i sindacalisti – è ormai agli sgoccioli e le speranze di subentro da parte di un investitore al momento svanite”. Alla proclamazione dello stato di agitazione non seguirà tuttavia alcuno sciopero. I lavoratori hanno deciso infatti di non incrociare le braccia, ma di continuare a garantire la prestazione lavorativa nella speranza di non aggravare ulteriormente la situazione economica dell’azienda, di conservarne i clienti e far sì che si creino le condizioni per attrarre qualche potenziale investitore. «Alla Regione chiediamo l’apertura di un tavolo di crisi urgente – concludono i sindacalisti – per poter trovare una soluzione che metta al sicuro i posti di lavoro». —
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