Lavanda, lavoro per 2 mila addetti

Venzone, Paola Toso dopo la firma del contratto con una società saudita

VENZONE. Il fiore viola porterà soldi e investimenti sul territorio. In via Mistruzzi, a pochi giorni dalla firma del contratto milionario con la società saudita Matjar All O Tor Comp per la realizzazione di 32 grandi negozi della Lavanda di Venzone nei paesi del golfo nei prossimi 5 anni, ancora si è increduli ma già si lavora. «In questi due giorni – racconta l’imprenditrice Paola Toso – abbiamo avviato 4 mila nuove piante di lavanda da piantare e alla fine dell’anno se ne aggiungeranno altre 10 mila».

L’accordo prevede l’apertura di un grande negozio da 120 metri quadrati in un immenso centro commerciale a Riyadh, capitale dell’Arabia Saudita entro il 1º gennaio 2016: «Uno successivo – spiega Toso – si aprirà sei mesi dopo, per arrivare a 4 nel 2017, 8 nel 2018, 16 nel 2019, e 32 nel 2020. Si tratterà di grandi superfici commerciali. È chiaro che se ora la nostra azienda ha un bilancio di circa 2,6 milioni di euro, già con il prossimo anno raddoppieranno, e se oggi abbiamo un indotto di 500 persone che lavorano per noi, in 5 anni dovranno quadruplicare». Toso ha aperto il suo negozio a Venzone nel 1990, ma dal Duemila ha cominciato a sviluppare il suo progetto sulla lavanda, che l’ha portata a creare un brand che rappresenta anche altri prodotti come cosmetici alimentari realizzati col fiore viola: oggi, alla casa madre di Venzone sono collegati 130 negozi in franchising distribuiti in Italia e in Europa e di cui circa una ventina in regione. La produzione di lavanda viene realizzata da 280 associati distribuiti fra Friuli e Veneto, per un totale di 27 ettari coltivati. Per l’imprenditrice, dovranno diventare oltre 60 già nel 2016. Certamente, sembrano un nulla di fronte ai 28 mila ettari della Provenza francese, eppure la società araba ha scelto Venzone: «Quello che hanno apprezzato – dice Toso – è stata il progetto, l’idea di realizzare tutto quanto con un unico fiore. Certamente, anche Ali Mohammed Ali, con cui abbiamo firmato il contratto da 9 milioni di euro, si chiedeva se saremo in grado di fornire loro tutto il materiale di cui necessitano, ma anche per questo abbiamo condiviso un piano che partirà con un unico negozio, per crescere piano piano nel corso degli anni e permetterci di organizzarci. Gli abbiamo mostrato i nostri negozi a Venzone e lui ha detto: “Li voglio così”». (p.c.)

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