L’Austria aumenta i controlli: tampone anche per i pendolari

UDINE. Dalla prossima settimana per i pendolari diventerà più complicato entrare in Austria. Finora avevano potuto usufruire di un canale privilegiato: potevano attraversare il confine senza bisogno di test Covid, senza obbligo di quarantena e senza la registrazione online sul portale del ministero della Salute.
Da lunedì invece, dovranno esibire anch’essi un certificato medico o i risultati di un test molecolare o antigenico rilasciato non più di 72 ore prima. È quanto prevede il nuovo regolamento emanato dal Governo austriaco, attualmente al vaglio dei Länder e delle parti sociali.
La decisione di rendere più rigorosi i controlli è dovuta al timore del diffondersi del virus nelle sue mutazioni inglese, brasiliana e sudafricana.
L’obbligo del test anche per i pendolari sarebbe dovuto entrare in vigore già lunedì scorso. Il rinvio è stato necessario, perché era mancato il tempo per condividerne il testo con i Länder e le parti sociali. E, peraltro, non è nemmeno sicuro che i controlli partano già da domani, come riferito dal colonnello Giulio Meddi, della polizia di Stato.
La Polizia austriaca, con cui l’ufficiale italiano opera in stretto contatto, ritiene infatti che l'organizzazione dei controlli alla frontiera possa richiedere più tempo. In ogni caso, se non già domani, l’obbligo del test Covid sarà applicato nei giorni successivi.
Inizialmente si era pensato che la misura cautelare assunta dal Governo riguardasse soltanto i valichi verso la Slovenia e la Slovacchia. Rainer Dionisio, portavoce della Direzione di Polizia della Carinzia, ha confermato invece che il provvedimento è esteso a tutti i valichi di frontiera, compresi quelli con l’Italia.
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