L’aula delle udienze intitolata a Battello

L’aula ex Corte d’Assise al piano terra del Tribunale di via Sauro sarà intitolata alla memoria dell’avvocato Nereo Battello, scomparso a 88 anni lo scorso 10 febbraio. A tempo di record, grazie al via libera del presidente del Tribunale, Giovanni Sansone, l’Ordine provinciale degli avvocati è riuscito a individuare un modo plastico per onorare l’illustre collega, giurista eccelso e tra i padri del Codice di procedura penale oggi in uso.
La cerimonia di intitolazione dell’aula, dove si svolgono le udienze collegiali penali, si svolgerà giovedì alle 12, alla presenza delle massime autorità civili, che non mancheranno di ricordare ancora una volta la figura di Battello. Ci saranno anche il figlio Vanek, anche lui avvocato, e la moglie Nevenka.
Sarà scoperta una targa, che sancirà l’intitolazione dell’aula che per anni ha fatto da teatro alle arringhe dell’ex senatore del Pci. «Ci sembrava giusto ricordarlo anche così – spiega il presidente dell’Ordine degli avvocati, Silvano Gaggioli –. Devo ringraziare il capo del Tribunale e quello della Procura, Massimo Lia, che hanno acconsentito all’iniziativa».
Battello non era soltanto autorevolissimo uomo di legge: all’attività forense aveva brillantemente affiancato altre due passioni, la politica e il cinema. Entrato nel comitato federale del Pci isontino con il 3° congresso federale, Battello fu consigliere comunale (a lungo, in due tranche: dagli anni Cinquanta al 1975 e poi, ancora, negli anni Novanta) e regionale. E infine senatore, dal 1983 al 1992. A Palazzo Madama, fu protagonista di alcuni dei momenti più intensi della vita parlamentare di quegli anni come componente della Commissione d’inchiesta sulla P2 e poi della Commissione stragi. Ma contribuì anche ai lavori della Commissione parlamentare incaricata di esprimere il parere sul lavoro di stesura del nuovo Codice di procedura penale. E il cinema: appassionato a tal punto da fare della sua città, Gorizia, la capitale della sceneggiatura d’autore. Nasce da quell’amore viscerale il premio Sergio Amidei, ancora oggi appuntamento immancabile delle estati goriziane.
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