L’Ater sul disabile “bloccato”: risposte a diritti non a pretese

MARANO LAGUNARE. «Compatibilmente con le risorse e gli alloggi disponibili l’Ater cerca di soddisfare le diverse esigenze dell’utenza, di venire incontro ad essa, nei limiti del possibile e, in...

MARANO LAGUNARE. «Compatibilmente con le risorse e gli alloggi disponibili l’Ater cerca di soddisfare le diverse esigenze dell’utenza, di venire incontro ad essa, nei limiti del possibile e, in particolare, ai diritti delle persone disabili: diritti non pretese».

Domenico Degano, direttore dell’Ater di Udine, interviene per chiarire la situazione in merito all’inquilino disabile di Marano Lagunare “chiuso” in casa «per colpa della insensibilità di Ater. Il signor Bertoli - spiega - si è visto assegnare un alloggio che lui ha ritenuto confacente alle sue esigenze e, su sua richiesta, abbiamo provveduto ad apportarne modifiche e migliorie per agevolare ulteriormente le condizioni alloggiative. Mancando l’autorimessa, poteva disporre di un posto auto collocato di fronte all’uscio dell’abitazione oltre l’area di manovra. Il Bertoli, adducendo una insormontabile difficoltà a raggiungere la sua auto e malgrado il parere contrario dell’Ater, ha iniziato a parcheggiare l’auto sull’aiuola condominiale prospiciente l’alloggio, rimuovendo marciapiede, erba, piante e qualsiasi ostacolo all’accesso dell’auto. Per favorire la convivenza e consentire una maggiore comodità e sicurezza, Ater ha provveduto ad assegnare gli stalli dei parcheggi ai singoli inquilini: al signor Bertoli è stato assegnato il più vicino, di dimensioni consone e con segnaletica di parcheggio riservato. Lui - dice - ha proseguito imperterrito, ignorando i nostri richiami e le proteste degli altri condomini a parcheggiare l’auto sopra l’aiuola, cedendo il posto a lui riservato alla moglie. Da pochi giorni l’accesso è stato impedito da due dissuasori: il signor Bertoli ha iniziato a parcheggiare più avanti, danneggiando così un altro tratto di aiuola, di proprietà Ater. Più volte abbiamo cercato un accomodamento della situazione prospettandogli l’opportunità di un cambio alloggio, ma le sue richieste rendono estremamente difficile il reperimento dell’alternativa».

«Riteniamo - conclude l’Ater - di aver compiuto quanto nelle nostre disponibilità per risolvere la questione e venirgli incontro, ma non si può pretendere un comportamento lesivo della funzione di proprietario e gestore di alloggi sociali». (f.a.)

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto