L’assessore, l'alcoltest e la difesa

Due lettere sul caso dell’assessre comunale positiva all’acoltest e la risposta del direttore

Il caso/ L’assessore e la patente

Caro direttore,

scrivo sapendomi portavoce di molte persone del mio comune e, mi auguro, di tante altre.

Scrivo in qualità di giovane donna “moderna” (talvolta siamo definite così ancora oggi) che, come altre coetanee, ha sdoganato i tabù legati al mondo femminile, scoprendo alcuni atteggiamenti sempre esistiti ma vissuti nell’ombra.

Scrivo da persona che può solo immaginare lo stato d’animo di chi è probabilmente in preda a senso di colpa, rimorso o vergogna.

Scrivo non per giustificare: lascio alla giustizia e al senso morale il compito di giudicare, consapevole che la debolezza di un momento poteva trasformarsi in tragedia e che ciò doveva essere prevenuto.

Scrivo e mi chiedo: dove inizia la notizia e si ferma il rispetto della privacy? Perché attraverso un articolo si aggiunge la gogna mediatica a quella personale, familiare e probabilmente comunitaria? Perché con poche righe si è rischiato di distruggere la dignità e l’immagine sociale, professionale e politica di una persona per bene, in gamba e con tutta la vita davanti?

Scrivo e domando: tutto ciò è una questione di tiratura giornalistica, è collegato all’atteggiamento di una donna o ha a che fare con la politica per la quale, mi permetto, non credo che un piccolo comune sulle sponde del Tagliamento possa fare la differenza?

Sara Di Stefano


La difesaL’amministrazione

di Dignano

Lo scrivente sindaco del Comune di Dignano, unitamente ai consiglieri di maggioranza tutti, intende, seppur brevemente, prendere una ferma posizione in ordine all’articolo recentemente comparso sulle colonne di questo quotidiano esprimendo la massima solidarietà e vicinanza alla collega Vanessa Orlando, stimato assessore della nostra amministrazione.

Non si sono comprese invero le ragioni che possano aver giustificato il reiterato accostamento fra il ruolo ricoperto dalla predetta all’interno del nostro Comune e un evento che, oltre a essere ancora in embrionale fase di accertamento investigativo, esula completamente sia dalla carica politica sia dalla professione lavorativa dalla stessa svolta.

Il diritto o l’interesse di cronaca, che questa giunta da sempre difende e garantisce in ogni sua forma, certo non può sussistere nei casi in cui il profilo privato di un individuo non incida in alcun modo con il lato pubblico dello stesso e con il buon andamento della pubblica amministrazione.

L’alta considerazione e fiducia di cui gode l’assessore Orlando, non solo per le comprovate qualità personali, ma anche per l’impegno sempre profuso a vantaggio della collettività come fattivamente dimostrato nel corso del corrente mandato elettorale, non può pertanto ritenersi minimamente intaccata da siffatta opinione giornalistica.

Vittorio Orlando

sindaco di Dignano


Le considerazioni degli autori delle lettere sono distanti dalla valutazione giornalistica che la redazione ha dato alla notizia di un’assessore del comune di Dignano, fermata a Udine dopo un tamponamento e risultata positiva all’alcoltest.

Già questa in sintesi è una notizia. Oppure no? Scriviamo tutti i giorni di persone che incorrono in controlli e ne subiscono le conseguenze se non si sono attenute alle regole.

Perché non dovrebbe valere per un assessore? Per uno sportivo - e ce ne sono stati parecchi - va bene, per imprenditori, professionisti o altre persone della nostra società pure. In questo caso? Non si è distrutto nulla, chi conosce la persona trae le sue conclusioni, giustifica o no.

Vi pare poi che per una notizia così puntiamo sulla tiratura giornalistica?

Le successive analisi sull’andamento dell’amministrazione e l’articolo di cronaca pubblicato non hanno alcuna comunanza.

La fiducia e la stima di cui gode l’assessore sono senz’altro frutto del suo lavoro, sul quale nessuno si è permesso di dire alcunchè, basta leggere attentamente le nostre righe.

Tentativi maldestri per far virare la discussione sui giornali e non invece sugli esempi che dovrebbe dare chi ricopre un ruolo pubblico.

Il diritto o l’interesse di cronaca non è a intermittenza, a volte è scomodo, purtroppo. Il gesto di gettare la croce addosso ai giornali lo respingo con forza. Figuriamoci poi i retropensieri su un presunto caso politico, fantasie.

Una domanda che accomuna le due lettere è il confine tra il diritto di cronaca e la privacy. Non c’è quando si parla di una persona che ricopre un incarico pubblico. Rovescio ora io la domanda: è lecito che chi ha una responsabilità pubblica e istituzionale salga in macchina, positivo all’alcoltest, e metta in pericolo la sicurezza sua e degli altri? Io una risposta ce l’ho, forse non è la stessa di chi mi scrive. Ma io resto convinto della mia.

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