L’asilo aziendale in ospedale non sfonda ma spopola in Regione

UDINE. Tempi di trasferimento azzerati, la consapevolezza di avere il proprio figlio accanto, la facilità di raggiungerlo in pochi minuti in caso di necessità. Genitori più tranquilli e clima lavorativo più sereno si traducono, nella maggior parte dei casi, in una migliore produttività.
Ecco perché tra le aziende che decidono di andare incontro ai propri dipendenti, mettendo a disposizione un nido interno, ci sono anche le realtà statali.
A Udine lo fanno la Regione e l’ospedale, il Santa Maria della Misericordia dove, però, scarseggiano i “clienti”. Se infatti la struttura è accreditata per 60 bambini, suddivisi in quattro fasce d’età, sono solo 25, al momento, gli iscritti e si tratta in tutti i casi dei figli di dipendenti, nonostante l’asilo sia aperto anche all’utenza privata. A incidere sulla scarsa affluenza, rette troppo elevate e poche agevolazioni a sostegno dei dipendenti del nosocomio.
«La nostra struttura ha una flessibilità oraria molto ampia, è aperta dalle 6.45 alle 22.45 – spiega Tomas Gallerani, coordinatore pedagogico dell’asilo attivo dal dicembre 2014 – sette giorni su sette, tutto l’anno, per garantire alle famiglie, alle quali diamo la possibilità di presentare piani mensili in base ai turni lavorativi, un servizio che soddisfi il più possibile le esigenze, anche di notte se necessario». Ma non basta, anzi, proprio la libertà di personalizzare il servizio si riflette sui costi della retta, che si aggira sui 620 euro esclusi i pasti per il tempo pieno e sui 430 euro per le cinque ore.
Eppure, aggiunge il responsabile, l’asilo interno è un valore innegabile per molte donne, che possono raggiungere il proprio piccolo in pochi minuti e ritornare immediatamente al lavoro. E, se mamme e papà si sentono più tranquilli, riuscendo a conciliare meglio tempi professionali con quelli familiari, si crea una dinamica che migliora il clima di lavoro.
Vanno invece meglio le presenze al nido Girotondo, che accoglie sia i figli dei dipendenti regionali che utenti privati o convenzionati con il Comune (otto posti). Gestito dalla cooperativa Codess dal 2008, è un servizio rivolto a 31 bambini dai 3 ai 36 mesi d’età attento ai problemi delle famiglie.
Dai percorsi d’inserimento personalizzati, nel rispetto dei tempi e dei bisogni del bambino, alla cucina interna con utilizzo di prodotti biologici, dagli spazi pensati per i più piccoli agli esperti qualificati, il nido è aperto dal 1º settembre al 31 luglio di ogni anno, dal lunedì al venerdì, e riserva la possibilità d’individuare la fascia di frequenza più adatta alle esigenze.
Per quanto riguarda le rette, quelle mensili per gli utenti privati variano dai 600 agli 850 euro, in base alla fascia oraria di frequenza scelta, mentre per i figli dei dipendenti dell’amministrazione regionale e dei convenzionati con il Comune sono calcolate secondo il tariffario applicato dai nidi d’infanzia di palazzo D’Aronco, che prevede agevolazioni in base all’Isee.
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