Largo dei Pecile riscopre la storia del parco

Un angolo di Udine che sembra preso in prestito da un’altra città, anche più internazionale. Ecco, largo dei Pecile, per due giorni, è sembrato questo. Delicatamente vivace, piacevolmente movimentato.
Tutto grazie all’iniziativa del comitato Zona Pecile che, dopo la conclusione dei lavori di rifacimento della piazzetta, si può dire che ci abbia ormai preso gusto a sfruttare questo fazzoletto di territorio al suo meglio.
Protagonista dello scorso (insolito) fine settimana è stata la notte di San Giovanni: sabato con un mercato dedicato al verde e domenica con la composizione del mazzetto di erbe e alcune spiegazioni sul suo significato da parte del professor Gian Paolo Gri, docente di antropologia. L’idea di celebrare questa notte ricca di tradizione è venuta a Maurizio Racchelli (erroneamente indicato in precedenti articoli come titolare dell’agenzia di viaggi Spada di via Cosattini, con cui ha collaborato solo per un breve periodo professionale, e che invece svolge con passione da 15 anni il mestiere di rappresentate di fiori), che già l’anno scorso aveva portato in largo dei Pecile le erbe di San Giovanni per far rivivere un rituale carico di significato.
Il successo però è stato decisamente di gruppo, come ha precisato Gigliola Savio del comitato Zona Pecile. «Se i commercianti non aderissero con entusiasmo - dice - le iniziative non riscuoterebbero tanto consenso. Invece la partecipazione è sempre appassionata e di questo hanno merito tutti i negozianti di qui e gli amici come Claudia Barberi, la grafica che ha realizzato tutte le regie di Zona Pecile».
Il viavai di curiosi che hanno seguito con interesse sia il mercatino sia l’appuntamento di domenica ha decisamente stimolato il comitato, che si è messo in moto con altre idee per ravvivare nuovamente il largo. «In questi momenti così difficili – dice la Savio - abbiamo capito che la gente cerca la semplicità. Insieme al giovane architetto Antonio Spampanato (che nei giorni scorsi ha prestato alla piazza le sedute urbane in legno come arredo, ndr) stiamo pensando a un’iniziativa per far conoscere la storia degli alberi, anche con la collaborazione di un discendente dei Pecile che ci racconterà del parco che sorgeva proprio dove ora ci sono i palazzi. Insomma, vorremmo che questa zona non fosse solo un angolo dove far fare i bisogni ai cani, ma riacquistasse il suo autentico valore storico e botanico».
Cogliendo il suggerimento lanciato domenica dal professor Gri, che ha ipotizzato un’iniziativa sotto Natale, per rivivere le tradizioni del solstizio invernale, non dubitiamo che i commercianti di Zona Pecile stiano già pensando a qualcosa per la fine d’anno.
Anna Dazzan
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