L’aquila reale è tornata nella Riserva di Cornino

Forgaria: un esemplare è stato individuato mentre si cibava nel carnaio Il direttore scientifico Genero: l’ultimo avvistamento risale a un anno fa

SAN DANIELE. L’aquila reale torna alla Riserva naturale di Cornino. Mercoledì scorso lo splendido rapace è stato avvistato nel carnaio della Riserva mentre si cibava di alcune carcasse. «L’ultimo avvistamento risale a circa un anno fa – spiega il direttore scientifico della riserva Fulvio Genero – poi più niente. A Cornino le aquile scendono solo per mangiare nei periodi in cui, come d’inverno, è più difficile trovare il cibo. Solitamente questi grossi pennuti si cibano di piccoli animali selvatici ma d’inverno si accontentano anche di quanto trovano nel carnaio». Sulle Alpi e le Prealpi del Friuli Venezia Giulia vivono circa 35 coppie di aquile reali.

«Un buon numero – spiega ancora Genero – cresciuto rispetto a qualche decennio fa quando questo animale veniva considerato dannoso e veniva perseguitato. Ci sono alcuni scritti datati 1939 – racconta ancora Genero – laddove, nel descrivere questo animale, venivano usati aggettivi come “nocivo” e “dannoso”. Con l’introduzione negli anni ’70 delle norme che tutelano le aquile reali divenute specie protetta – afferma ancora Genero – l’aquila reale è tornata anche nella nostra regione. E da qualche anno, alcuni esemplari sono stati avvistati nel nostro carnaio».

Era da gennaio scorso che non ne venivano avvistati, mercoledì verso le 17, l’avvistamento di un esemplare adulto di cui gli esperti della riserva non sono riusciti a identificare il sesso: come in tutti i rapaci, anche per l’aquila reale la femmina è più grande del maschio e può raggiungere anche i 2,40 metri di apertura alare. «Raramente questi esemplari vengono avvistati nei centri abitati – spiega ancora Genero –: non si sono mai registrati casi di aquile che predino animali domestici o da cortile: le loro attenzioni si rivolgono a mammiferi selvatici del peso di, al massimo di 4/5 chilogrammi. Forse qualche esemplare potrà essere avvistato ancora per qualche settimana poi, in primavera, quando le aquile dovranno dar da mangiare ai propri piccoli, non rivolgeranno più le loro attenzioni alle carcasse ma solo a prede vive». Quanto ai rapaci su cui si concentra l’attività della Riserva, i grifoni, tra pochi giorni le femmine depositeranno il proprio uovo: «I nidi – spiega Genero – sono stai costruiti nelle ultime settimane e le femmine sono pronte a deporre. Sono circa 40, in tutto, le coppie che si sono formate nei pressi della Riserva». Bisognerà aspettare qualche mese per il nuovo calendario di eventi organizzati all’interno della Riserva. «Sono in fase di definizione – spiega Genero – gli ultimi dettagli e a breve la Cooperativa Pavees presenterà il calendario degli eventi 2018 ricco di appuntamenti sia di tipo scientifico che dedicati ai più piccoli».

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