Lamarmora, un volano per far crescere tutta la vallata

TARVISIO. La caserma Lamarmora, un complesso che nel secolo scorso ha accompagnato la vita e l’economia del capoluogo della Valcanale, ospitando reparti militari, in particolare nel periodo fra la...

TARVISIO. La caserma Lamarmora, un complesso che nel secolo scorso ha accompagnato la vita e l’economia del capoluogo della Valcanale, ospitando reparti militari, in particolare nel periodo fra la Prima e Seconda guerra mondiale e anche nella seconda metà del secolo, come hanno memoria i tanti valligiani che hanno accompagnato il servizio di leva di generazioni di alpini abruzzesi del battaglione L’Aquila, reparto della Julia ospitato dal 1949 al 1975.

Ed è un legame di stima e rispetto, fra le genti della montagna friulana e della regione appenninica, che tuttora persiste. Nel 1975, alla partenza dell'Aquila è subentrato il Battaglione Gemona, seguito dall’8º Alpini. Finché, negli anni ’90, con l’avvento dell’Europa e con la ristrutturazione militare, la caserma ha perso d’importanza, ospitando solo saltuariamente reparti di una certa entità (nel 2003 accolse i giovani volontari che operavano nelle Universiadi). Prima d’essere abbandonata, ultimamente e fino a pochi giorni fa era stata mantenuta efficiente solo una parte.

Ma dagli anni Cinquanta ai Novanta, la caserma Lamarmora, ospitava circa 700-800 alpini che prestavano servizio militare, prima per 18 mesi per poi scalare fino a 12. Erano ventenni che trascorrevano un anno e più della propria vita in Valcanale, con soddisfazione anche dei locali pubblici (bar e ristoranti), ma anche dei fornitori di generi alimentari, tant è che a Tarvisio (che alla caserma Italia ospitava anche il gruppo Belluno del 3º Reggimento di artiglieria) c’erano ben tre forni del pane, ma anche tre sale cinematografiche pubbliche (oltre a quella accanto alla caserma per i militari): quelle del Cristallo, della Casa della gioventù e, a Tarvisio Centrale, quella del Dopolavoro ferroviario. Anche gli ufficiali avevano i locali preferiti come il Caffè Nazionale della famiglia Magrelli, nella centrale via Roma, nonché gli alberghi Italia, Friuli, Tre Abeti e Valle Verde. La presenza degli alpini, inoltre, stimolò anche l’apertura delle prime pizzerie.

Rilevante è stata anche la collaborazione assicurata dagli alpini alle più importanti manifestazioni sciistiche, come campionati italiani e campionati europei. Ma è stato soprattutto in occasione delle calamità naturali che la loro funzione è stata apprezzata dalla gente soccorsa. Insomma, una presenza importantissima per la valle e i suoi abitanti.

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