Lama, zafferano e antiche colture: la sfida vinta da Edoardo e Stefano

CASTELNOVO DEL FRIULI. La terra restituisce ciò che le è dato. Nel caso di una piccola realtà come Castelnovo del Friuli, il rapporto tra uomo e natura ha dato a entrambi un’opportunità. Parliamo di quella coltivata e successivamente colta da Stefano Blarasin, 27 anni, di Castelnovo del Friuli, ed Edoardo Braida, 23 anni, di Travesio, i quali hanno creduto nel territorio come risorsa, puntando su due settori di nicchia: l’allevamento di alpaca e la coltivazione dello zafferano.
Così, nel 2015, nasce la società Zalpa – acronimo di zafferano e alpaca – la quale nella borgata Martiners di Castelnovo produce frutti per tutta la pedemontana.
L’inizio dell’avventura. Stefano ed Edoardo hanno esperienze lavorative diverse alle spalle ma, quando la reciproca passione per la terra s’incontra, decidono d’acquisire il titolo d'imprenditore agricolo e fondano con entusiasmo Zalpa.
Nella primavera seguente acquistano una decina di alpaca – mammifero della famiglia dei camelidi, addomesticato e allevato soprattutto per utilizzarne la lana – cui si aggiungono cinque lama. Animali, questi, la cui pregiata fibra è sempre più richiesta in tutta Europa.

«Oggi abbiamo 17 capi e sei ettari di pascolo – raccontano – Stiamo per effettuare la nostra prima vendita: due esemplari saranno venduti per attività sullo Zoncolan».
All’allevamento i due intraprendenti giovani accostano la coltivazione di zafferano, commercializzato fresco o utilizzato per produrre pasta, formaggio, riso e biscotti. Grazie alla collaborazione con Walter Zamuner di San Quirino, in mezzo ettaro di terra mettono a dimora nel primo anno 15 mila bulbi. «Nel 2016 siamo arrivati a 70 mila, si triplicheranno quest’anno – spiegano – Lo scorso anno abbiamo raccolto mezzo chilo di zafferano: quest’anno puntiamo al chilo e mezzo».
Stefano ed Edoardo puntano anche a combattere l’abbandono dei boschi e a promuoverne la cura offrendo, nel contempo, un’opportunità di lavoro sul territorio. È anche per questo che all’allevamento si uniscono la coltivazione, le escursioni con gli alpaca accompagnati a mano e la didattica con i bambini (300 i piccoli ospiti nel 2016).
Le nuove sfide. I due giovani imprenditori hanno in programma nuove iniziative. «Abbiamo circa duecento ulivi a Praforte e stiamo recuperando sementi di un tempo per produrre frutta e ortaggi antichi – evidenziano – Proprio in questi giorni, abbiamo ritrovato delle sementi di aglio antico della Valcosa, grazie ad alcune persone anziane del paese, per noi una vera risorsa».
In programma anche la produzione di cipolla rosa della Valcosa e di melograni. E ancora: «Siamo entrati a far parte del consorzio Uti. Grazie alla collaborazione con Alberto Grizzo dell’Ambito distrettuale, avvieremo un’attività con ragazzi diversamente abili». Non solo. I due vulcanici giovani stanno pensando all’apertura di un bed and breakfast a Praforte.
Il nodo burocrazia. L’attività è nata non senza difficoltà. «Per l’acquisto degli animali ci siamo dovuti confrontare con la burocrazia, non è stato semplice – sottolineano Stefano ed Edoardo – Capire come gestire il tutto inizialmente s’è rivelato complesso: pian piano abbiamo imparato».
«È necessario essere convinti di ciò che si vuole fare: un’idea va portata avanti nonostante le difficoltà, perché queste s’incontrano sempre, qualsiasi cosa si decida di fare, e attraverso di esse è obbligatorio passare» puntualizzano. E aggiungono: «Occorre avere un buon progetto e affrontarlo con serietà. Ci sono molte opportunità di aiuto che spesso non si conoscono: non si deve restare ad aspettarle, ma cercarle e coglierle».
Zalpa è affiliata alla filiera friulana dello zafferano, fa parte dell’associazione Rivindicules di Castelnovo, del consorzio di aziende dell’Uti e dell’organizzazione della malga Valinis con Suan Selenati.
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