L’albergo Sirenella progetto ambizioso rimasto in sospeso

Cantieri aperti e chiusi con flussi alti di rubli a Sacile: gli imprenditori russi si sono innamorati del Giardino della Serenissima, che chiamano “Sacilegrad”, e investono nell’edilizia. Da dieci anni. Case-bunker costruite anche a Nave, poi immobili vicino alle sponde del Livenza. Il vecchio progetto tradito è quello dell’hotel stellato Sirenella, rimaso incompiuto. Lungo la statale 13, al posto del vecchio ristorante demolito, oggi restano un prato e la nostalgia per le feste della gioventù ruggente di 40 anni fa.
«Gli imprenditori russi hanno investito nel cantiere aperto in via Ponte Lacchin», hanno confermato alcuni progettisti. Immobili e insediamenti in aumento a “Sacilegrad” e ci sono nuove speranze per rilanciare il progetto dell’hotel Sirenella. La ricostruzione della Sirenella a Sacile, già albergo-ristorante nel secondo dopoguerra, è finita davanti al giudice civile del tribunale di Pordenone oltre dieci anni fa. La disputa era nata per la mancata liquidazione del compenso ai progettisti della nuova struttura ricettiva che non ha mai aperto il cantiere. Nel 2008 era stato abbattuto lo storico ristorante-hotel Sirenella: il progetto di due imprenditori russi era l’araba fenice del Grand hotel Sirenella. Nello stesso anno il consiglio comunale di Sacile aveva approvato il progetto di massima – in deroga alle direttive in vigore – presentato per la realizzazione di un intervento di ristrutturazione edilizia: i titolari della società Sirenella grand hotel srl erano Aleks Samokhin, originario della Bielorussia, e il russo Nicolaj Costin. Il progetto era stato firmato dallo studio Idea di Portogruaro. Lavori fermi, ma la società aveva versato al Comune di Sacile la vecchia tassa Bucalossi: i progettisti avevano reclamato il loro compenso e la causa aveva coinvolto il Comune di Sacile. In ballo 253 mila euro per un progetto mai partito. —
C.B.
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