Ladro in azione al Sert di Udine, ma sbaglia ambulatorio

UDINE. Cappuccio, impermeabile, pantaloni della tuta, scarpe sportive e borsone: era vestito così l’uomo che nella notte tra domenica e lunedì è riuscito a introdursi nei locali dell’Azienda sanitaria che ospitano il Sert, il Servizio per le tossicodipendenze che ha sede in via Pozzuolo 330. Ieri mattina i dipendenti hanno trovato la porta di un ambulatorio forzata e tutta rovinata e una sedia rotta e gettata a terra, lungo il corridoio.
Dalle stanze non sembrava mancare nulla di importante, ma i controlli sono ancora in corso. «Forse cercava farmaci – ha spiegato il dottor Enrico Moratti, direttore del Dipartimento delle dipendenze –, ma quelli erano ben protetti. L’intruso – ha precisato il responsabile – è arrivato a un ambulatorio in cui si fanno visite, ma non alla stanza in cui ci sono le medicine per le terapie.
Secondo quanto abbiamo potuto ricostruire, l’allarme è scattato verso l’1.30. La persona ha prima staccato una gamba a una sedia e subito dopo l’ha usata come leva per scardinare una porta interna». In sostanza, a quanto pare, il “ladro solitario” ha proprio sbagliato obiettivo oppure è stato disturbato dall’allarme e dall’arrivo delle pattuglie. Al Sert hanno effettuato un sopralluogo sia gli addetti alla vigilanza dell’istituto Corpo vigili notturni, sia i carabinieri.
Stando ai primi elementi raccolti dagli investigatori, lo sconosciuto è riuscito a entrare nella struttura attraverso una delle finestre del pian terreno e, una volta dentro, ha raggiunto il primo piano, ha aperto una porta che conduce in corridoio e poi ha preso di mira un ambulatorio. Alcuni dei suoi movimenti sono stati ripresi dalle telecamere dei sistema di videosorveglianza.
E proprio queste immagini costituiranno un punto di partenza per i militari dell’Arma chiamati a indagare sull’accaduto. «Ciò che dispiace – ha poi commentato il dottor Moratti – è che certe cose accadano anche nei luoghi di cura. Non è la prima volta che le cronache raccontano di furti all’interno di strutture sanitarie. Insomma – ha concluso –, è triste che non vengano risparmiate nemmeno queste strutture».
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