Ladri di biciclette, nuovo raid da Garlatti

Ennesimo furto a San Vito. Furgone usato come ariete, sfondata la vetrina: via dieci bike, danno tra i 20 e i 30 mila euro

SAN VITO AL TAGLIAMENTO. Continua l'ondata di furti a San Vito. Dopo le tabaccherie, il negozio di biciclette.

Il blitz. Alle 4.15 dell’altra notte una banda ha fatto irruzione, sfondando la vetrina accanto all'ingresso principale con un furgone Fiat Scudo bianco, in retromarcia, il negozio Garlatti bike, in via monsignor Corazza In meno di un minuto, tre uomini col volto travisato da un passamontagna hanno prelevato una decina di biciclette da corsa e mountain bike, per un valore totale tra i 20 e i 30 mila euro (ieri era in corso la stima dell'ammanco). Alla guida del furgone c'era una quarta persona. I malviventi si sono dati alla fuga all’arrivo dei titolari del negozio, che ha subìto il terzo, consistente furto, nell’arco di poco più di un anno. Una decina di giorni fa c’era stato un altro tentativo, come ha raccontato Paola Garlatti, la quale,assieme al fratello Daniele, gestisce la storica attività di vendita di biciclette (aperta in via Marconi nel 1909, si è trasferita in via Corazza nel 2012). In quel caso i malviventi erano giunti sul posto con un Fiat Ducato bianco e blu: avevano cercato di entrate dapprima dagli uffici, quindi s’era spostati all'ingresso, tentando di rimuovere una vetrina. Ma in quell'occasione era scattato l'allarme e i ladri si erano dati alla fuga.

Il precedente. «Ce lo sentivamo che ci avrebbero riprovato, così abbiamo passato notti insonni, in negozio, per sorvergliarlo – ha raccontato la Garlatti – Nelle ultime due serate siamo tornati a casa: non ce la facevamo più. Allora hanno colpito. In questo modo non si vive: siamo costretti a lavorare per pensare alla sicurezza, sulla quale dovremo ancora investire». Dopo l'ultimo furto, avvenuto lo scorso settembre (rubata merce per 20 mila euro), i fratelli Garlatti avevano deciso di rafforzare il sistema d'allarme, installando quello di tipo sismico. Una decina di giorni fa, aveva funzionato. Stavolta i ladri hanno optato per l'irruzione col furgone, in retromarcia.

La fuga. Paola Garlatti e il marito abitano a breve distanza dal negozio: udito l'allarme e visto cosa accadeva dalla videosorveglianza, d'istinto – anche se tra qualche timore che i malviventi fossero armati, come d'altronde è avvenuto in occasione di furti analoghi – si sono precipitati sul posto. Ma i ladri stavano già scappando per via Armentarezze. Il marito ha accennato a un inseguimento, ma non c'è stato nulla da fare. I malviventi hanno lasciato in negozio un taglierino, prelevato dai carabinieri. Sul posto è giunta anche la scientifica. Nel marzo 2013 ci fu un furto nello stesso negozio con rocambolesca fuga: le due biciclette di valore rubate vennero trasportate reggendole dai finestrini di un'auto. Una fu ritrovata in Veneto. Quindi il raid a settembre, col sospetto che le biciclette vengano inserite in traffici che hanno a che fare con l'Est Europa. «In un sito ucraino – sottolinea la Garlatti – abbiamo riconosciuto una nostra bicicletta in quanto aveva installato un pezzo particolare». Anche se non è detto che le bici finiscano da quelle parti: potrebbero, ad esempio, essere vendute per mezzo di un sito ma trovarsi ancora in Italia.

Andrea Sartori

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