L’addio di don Paolo: «Grazie a tutti, qui mi sono sempre sentito in famiglia»

«Mi sono sempre sentito accolto e amato, pur con la mia povertà, i miei limiti e con le mie manie di vedere tutto in ordine e in armonia. Assieme a voi la vita di fede si è alimentata, la capacità di sentirsi famiglia e di volersi bene è cresciuta, così come sono cresciuti l’amore, l’attenzione agli anziani, ai malati e ai bisognosi». Così don Paolo Zovatto si congeda dalla comunità pastorale di Maniago, dopo dodici anni di servizio. Il suo messaggio a fedeli e alla città è stato affidato a una lettera distribuita alle famiglie. Un intenso lavoro, quello di don Paolo, che ha avviato importanti progetti per la salvaguardia e la valorizzazione anche del patrimonio storico-religioso.
Alle 17 di domenica, in duomo, messa e ringraziamento della comunità al prete. «Raggiunta l’età canonica di 75 anni, il vescovo di Concordia-Pordenone, Giuseppe Pellegrini, ha ritenuto opportuno un avvicendamento alla guida della comunità di Maniago – ha scritto il parroco –. Al ricco patrimonio della città con il duomo, che ora splende in ogni sua parte, così come la chiesa dell’Immacolata, tanto cara ai fedeli, non abbiamo aggiunto nulla di nuovo, soltanto messo in luce la loro bellezza. Stesso discorso per la torre campanaria. Tante sono state le mani che hanno contribuito e si sono adoperate per conservare questi luoghi simbolo. Tra gli altri edifici che meritano la nostra cura, c’è la Casa della gioventù, cuore e centro di tante iniziative pastorali, ricreative e culturali, compreso il cinema Manzoni: questo è reso possibile soltanto grazie al volontariato. Da parte mia – ha aggiunto –, ho cercato di impegnarmi senza risparmio di energie nel dovere-servizio di parroco: sono contento di aver trascorso dodici anni della mia vita di prete con voi e per voi e serberò un grato ricordo. E ora? Torno a casa arricchito (per adesso non in casa di riposo), portando con me luoghi e momenti, esperienze belle e condivise».
In conclusione, citando papa emerito Benedetto, don Paolo ha scritto che «Dio non è di passaggio come lo può essere un prete, ma è con noi e non ci abbandona». Ha invitato quindi a raccogliere con gioia la nuova guida spirituale di Maniago e ringrazia tutti «per la strada percorsa assieme. Non oso dire nomi, perché me ne dimenticherei tanti. Credo di non aver nessun debito morale o spirituale. Se avessi offeso qualcuno, senza saperlo, chiedo umilmente scusa e perdono».
A prendere il posto di don Paolo sarà Alessandro Moro, 55 anni. I rappresentanti dell’amministrazione Carli hanno rivolto un ringraziamento al parroco per l’impegno nella comunità. A lasciare Maniago è anche don Luca Buzziol, che andrà a operare nella parrocchia di Chions. —
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