L’addio ad Alessio: «Ciao, guerriero»

PASIANO. In un rispettoso silenzioso tutta Meduna ha dato l’ultimo saluto ad Alessio Prosdocimo, il 26enne deceduto una settimana fa all’ospedale di Treviso.
La cerimonia funebre è stata un immenso tributo a questo giovane, esempio di generosità e spontaneità per i suoi coetanei, che come estremo gesto di amore per la vita e per il prossimo ha donato le cornee.
Circa 600 persone hanno partecipato alle esequie, affollando la chiesa di San Giovanni Battista già alle 15.30. Tutta la comunità medunese si è stretta attorno a papà Agostino, mamma Graziella e alla sorella Claudia, fortemente provati dalla perdita prematura rispettivamente del figlio e del fratello. Tantissimi i giovani che hanno affollato e pianto silenziosamente durante la cerimonia. Ai lati della bara i labari dell’Avis e dell’Aido di Meduna, della provincia di Treviso e dei comuni di Mansuè, Portobuffolè, Fontanelle e Ormelle. Durante la cerimonia funebre è stato spesso ricordato il coraggio di questo giovane che ha sofferto tanto senza mai lamentarsi e quasi consolando e sostenendo parenti e amici che soffrivano per lui.
Nessun riferimento alla terribile aggressione del settembre scorso, ma in chiesa erano presenti il comandante della Compagnia carabinieri di Conegliano capitano Valerio Marra e il comandante della stazione di Motta di Livenza, maresciallo Luigi Damiano, che avevano conosciuto Alessio durante le indagini.
A presiedere il rito è stato il parroco di Meduna don Luigi Nonis, assieme a tre concelebranti ex parroci di Meduna, che ha saputo prendere per mano il dolore di tutti i presenti e ricondurlo al Dio al quale Alessio ora sta di fronte. Don Luigi nell’omelia ha riportato il messaggio di mamma Graziella per tutti i presenti: «Portate sempre con voi il ricordo di Alessio, non dimenticatelo mai. Tenetelo con voi come un esempio di generosità e spontaneità. Alessio ha sofferto come Cristo: non si è mai lasciato sfuggire un lamento. È stato un eroe, sopportando tutto con coraggio». A fatica, soffocato tra le lacrime, è risuonato al termine della celebrazione anche il saluto degli amici, tutto al presente: «Alessio non ti invitiamo alla prossima festa, perché sappiamo che tu arriverai prima di tutti noi. Sei e sarai sempre con noi. Ciao Lecio. Tti vogliamo bene, guerriero».
Claudia Stefani
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