«La zia ha 94 anni, è invalida Le cedo la mia dose di vaccino»

La provocazione di Edi Presottin: «Prenotazione a febbraio, nessuno si è fatto vivo» «A questo punto non posso fare altro: decine di disabili abbandonati a se stessi»
Chiara Benotti

sacile

Alda ha 94 anni, è invalida e aspetta il vaccino da due mesi. Suo nipote Edi Presottin lancia la provocazione e denuncia l’emergenza anziani. «Rinuncio alla mia dose di vaccino per mia zia Alda, che bloccata a letto. Sono in attesa della chiamata dell’Azienda sanitaria come under70, ma gli anziani costretti a casa devono avere la priorità».

Zia Alda abita a pochi passi dal presidio ospedaliero. «Impossibile spostarla – aggiunge Presottin – e mi chiedo quale sia l’ostacolo per il personale sanitario. In Emilia, gli ultraottantenni sono stati vaccinati due mesi fa a domicilio, anche nei piccoli paesi».

Presottin ha tempestato di telefonate il numero verde dell’emergenza Covid. «Ci sarà qualche camice bianco della sanità liventina a presidiare il territorio per vaccinare gli anziani invalidi – sottolinea –. Per raggiungere l’appartamento di zia Alda ci sono tre rampe di scale: qualcuno si farà avanti. Quando sarà il mio turno di vaccinazione come under70, allora coscientemente cederò la mia dose alla zia. È sola e afflitta da malanni, quindi con un grande senso di colpa e il dubbio di portarle in casa dei virus, devo starle vicino».

La signora ha una badante che l’assiste. «Ci è stato riferito di aspettare – riassume Presottin –. Vivo il disagio profondo di una situazione a rischio: la badante è costretta a uscire di casa, per le commissioni quotidiane e nei giorni liberi. I decreti del Governo prevedono la vaccinazione. a Sacile il ritardo è vergognoso».

L’11 marzo Presottin ha ricevuto una risposta in posta elettronica dal Punto unico accesso ovest dell’Azienda sanitaria. «Al momento non abbiamo indicazioni – recita la risposta dell’Asfo –. Abbiamo inoltrato la mail di Presottin al Dipartimento di prevenzione titolare dell’organizzazione. Cordiali saluti». Laprenotazione per il vaccino della signora risale all’11 febbraio. «Vaccinazione domiciliare prenotata al Cup l’11 febbraio con il numero 86383983 – riferisce Presottin –. Non sono mai stato contattato. In marzo ho chiesto più volte informazioni al medico di base e al Cup per avere ragguagli nelle tempistiche, ma senza successo». L’unica strada sembra la protesta. «Rinuncio al vaccino per il bene di mia zia – conclude il sacilese –. Bisogna fare qualcosa per gli ultraottantenni che non possono muoversi da casa: sono centinaia a Sacile». —



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