La vita di lusso della escort auto costose e zero tasse

Conduceva una vita agiata fatta di auto di lusso e moto. Possedeva, inoltre, diversi garage e terreni, due appartamenti e addirittura quattro cavalli. Troppo, per una persona che non aveva dichiarato redditi nel 2010 e un compenso medio di poco più di 10 mila euro negli anni successivi.
L’anomalia è balzata all’occhio all’Agenzia delle entrate che, dopo aver incociato i dati, ha prontamente allertato la Guardia di finanza. Al termine delle indagini le Fiamme gialle hanno scoperto che quella persona, a cui ora vengono contestate circa 300 mila euro di redditi non dichiarati, era niente meno che un’avvenente escort che esercitava la professione nella provincia di Udine.
L’accompagnatrice era solita pubblicizzare i propri “servizi” sul proprio sito web e sulla pagina personale di facebook, attraverso un nome d’arte. Era proprio attraverso questi annunci “a luci rosse” che riusciva a procurarsi i numerosi clienti che quotidianamente le facevano visita. Accanto a questa attività la giovane escort si esibiva anche come ballerina lap dance in svariati locali notturni del triveneto. Complessivamente il giro d’affari si attestava intorno ai 60 mila euro all’anno che la donna, però, si “dimenticava” di dichiarare al termine dell’anno.
Risaliti alla vera identità della donna, i finanzieri hanno iniziato ad incrociare i dati fiscali con i patrimoni in suo possesso. I risultati ottenuti hanno permesso agli investigatori di evidenziare la vistosa anomalia: l’avvenente escort conduceva la “bella vita”, eppure nella dichiarazione dei redditi risultava addirittura una nullatenente nel 2010 e poi vicina alla soglia di povertà negli anni successivi.
La professione, invece, le aveva consentito nonostante la giovane età di collezionare un patrimonio di tutto rispetto: girava con auto di lusso o sfrecciava con la moto. Era in possesso di due case, oltre a garage e terreni e riusciva anche a mettersi dei soldi da parte con le polizze assicurative. La passione per gli animali l’aveva anche portata ad acquistare quattro cavalli.
Sulla scorta di questa sproporzione e dalla successiva analisi delle movimentazioni sui diversi conti correnti, sui quali i finanzieri avevano notato costantemente accrediti consistenti di denaro, le fiamme gialle sono riusciti a ricostruire il reale giro d’affari dell’accompagnatrice che si aggirava attorno ai 60 mila euro annui.
Indubbiamente è risultato al termine delle indagini che l’attività di escort era più remunerativa rispetto a quella di lap dancer nei svariati locali. Le numerose e cospicue movimentazioni finanziarie, giustificate dalla “professionista” come proventi conseguiti attraverso l’esercizio dell’attività di prostituzione, le sono state contestate in qualità di “redditi diversi” classificate all’interno del lavoro autonomo occasionale. L’evasione totale ricostruita dai finanzieri ammonta a circa 300 mila euro.
L’Agenzia delle entrate di Udine ha già emesso gli avvisi di accertamento.
Ora l’escort, abituata alla “bella vita”, per ripianare la propria posizione dovrà versare la quota di tasse mancante.
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