La vecchia centralina del Makò torna a produrre energia pulita

L’impianto, che risale al 1902, è stato acquistato da un’azienda trevigiana Già cominciati i lavori per abbattere la struttura e realizzarne una nuova
Milena Bidinost

cordenons

Una nuova centrale idroelettrica privata, per la produzione di energia pulita, sarà costruita in via Garibaldi, sulle acque del Noncello e sulle ceneri della storica centrale dell’ex cotonificio Makò, risalente al 1902 e in disuso da oltre quarant’anni.

I lavori terminreranno a fine novembre. L’importo ammonta a 420 mila euro. A eseguirli è la proprietaria dell’area, La Serika srl, società con sede a Revine Lago, in provincia di Treviso, che gestisce anche altre centraline a Vittorio Veneto e a Belluno. La ditta ha acquistato il sito (mille metri quadrati) a fine 2020, per circa 13 mila euro, vincendo l’asta pubblica di vendita di quello che era uno dei lotti in cui si componeva l’area dell’ex cotonificio. È successo nell’ambito dell’operazione di liquidazione della partecipata Stu Makò.

Dopo 120 anni, l’area della centrale prende una strada diversa dal resto del complesso archeologico industriale (acquistato a giugno dalla Sofiachi) e ritorna a vivere dopo quasi mezzo secolo di inattività. Da lunedì La Serika ha cominciato con l’abbattere il vecchio per lasciare posto al nuovo, aprendo un nuovo capitolo nella storia del sito. Entrando con i mezzi, per ripulire l’area e iniziare i lavori, gli operai hanno trovato inciso in una delle pareti della struttura muraria la data “1902” che con ogni probabilità colloca in quell’anno la costruzione dell’impianto. La vecchia centrale idroelettrica servì fino ai primi anni Ottanta all’ex cotonificio, la cui storia iniziò nel 1901 con la costruzione del primo stabilimento e terminò nel 1990 con la chiusura dell’intero complesso industriale.

In questi giorni più di un cordenonese si è fermato sul ponticello di via Garibaldi a osservare il cantiere dei lavori. La vecchia centrale era diventata un rudere abbandonato e coperto dalla vegetazione, impossibile da osservare dalla strada.

«Realizzeremo un nuovo impianto per la produzione di energia pulita al cento per cento – sottolinea il titolare de La Serika, Fioravante Casagrande – sulla base di una concessione a derivare l’acqua dai salti del Noncello che era stata concessa dalla Regione a altra ditta (nel 2013 alla Icep, ndr) dalla quale noi l’abbiamo poi acquisita; il permesso a costruire invece ci è stato rilasciato nel 2019».

Come detto, l’intervento privato mette al tempo stesso in sicurezza un sito pericoloso, che per decenni è stato alla mercé di vagabondi e curiosi. «Appena abbiamo iniziato a lavorare alla pulizia dell’area – racconta Casagrande – è caduto tutto: il basamento era in calcestruzzo, ma i muri perimetrali erano pericolanti e appena li abbiamo toccati con i mezzi sono crollati. Per quarant’anni a tenerli in piedi era stata l’edera. All’interno non abbiamo trovato nessuna macchina, i fori per due turbine di tipo Kaplan erano vuoti». —



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