La tassa dei rifiuti giù dell’8%. Ma tra un anno

GEMONA. Un taglio alla tassa per lo smaltimento dei rifiuti a partire dal prossimo anno. Da poche settimane la gestione del servizio di raccolta dei rifiuti porta a porta spinto, già da anni avviato nel Gemonese, è passato nelle mani del consorzio A&T 2000 così come deliberato dalle amministrazioni locali negli scorsi mesi, e l’amministrazione di palazzo Boton ha già fatto qualche conto.
«Il nostro obiettivo - spiega il sindaco Paolo Urbani - è quello di ridurre le spese sui costi di gestione che successivamente generano una minor imposizione fiscale sui cittadini. Quest’anno la tariffa resterà inalterata e, in base ai calcoli che abbiamo fatto con il nuovo servizio, contiamo di ridurre la Tari dell’8% con il prossimo anno. Se non ci fossero state modifiche legislative che ci hanno portato dalla Tarsu alla Tares e non ci hanno più permesso di intervenire su alcuni costi, come come si faceva in passato, saremo intervenuti prima».
Con l’arrivo della primavera al centro di raccolta di via San Daniele i cittadini potranno accedere con la propria tessera sanitaria mentre alle imprese sarà consegnata un’apposita scheda. In questo modo, il Comune punterà a monitorare la situazione con il fine di giungere a una tassazione che per il cittadino cambierà in base a quanti rifiuti produrrà. Tale tipo di raccolta offerto da A&T 2000 è già stato scelto dal Comune di Venzone, ma anche Gemona punta in quella direzione.
«Essendo la nostra una cittadina più grande - ha spiegato Urbani - abbiamo preferito lasciare che iniziasse un paese più piccolo dove forse è più agevole avviare un servizio di quel tipo. Noi monitoreremo il servizio, aumentando le giornate di apertura del centro di raccolta e verificando gli spostamenti: è chiaro che chi utilizza più spesso la piazzola riduce il volume dei rifiuti e dunque sarà giusto che gli sia riconosciuto in bolletta. Allo stesso tempo, controlleremo il corretto utilizzo del centro».
L’amministrazione comunale è anche intenzionata a investire i ricavati sulla differenziata pagati dai consorzi di filiera per sistemare il capannone presente in via San Daniele che diventerà un centro di riuso: «In quella struttura - conclude Urbani - finiranno tutti quei rifiuti ancora utilizzabili e con la collaborazione dell’emporio amico di Sant’Antonio metteremo a disposizione ciò che è ancora in buono stato, riducendo ancora i volumi dei rifiuti».
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