La strada regionale 125 chiusa da otto anni L’opposizione protesta

Il tratto da Caneva a Vinadia è invaso dalla vegetazione Il sindaco: solleciteremo Protezione civile e Fvg strade
Tanja Ariis

/ TOLMEZZO

Chiusa da otto anni e caduta nel dimenticatoio, la vecchia strada che collega Caneva di Tolmezzo a località Vinadia di Villa Santina versa in totale stato di abbandono. Le piante stanno inglobando l’asfalto, gli alberi ormai ci crescono sopra, il guardrail è stato divelto in più punti dai massi che gli sono rimbalzati sopra dal dissestato versante soprastante, se non sono riusciti a fermarsi, come invece altri sulla viabilità. Il tratto critico della strada ricade nel territorio di Tolmezzo. Nel 2018 sembrava imminente l’avvio dei lavori da parte della Regione per circa 400 mila euro, invece nulla e oggi servirebbe almeno il triplo della cifra per sistemare tale strada, «strategica – rileva il consigliere di opposizione Valter Marcon, che ha sollevato la questione nell’assise comunale per risvegliare l’attenzione sul tema – come viabilità alternativa in caso di emergenza e chiusura della sottostante ss 52 e importante anche per chi deve accedere a terreni e boschi di proprietà per fruirne e la manutenzione». Stiamo parlando della strada regionale 125 del Sasso Tagliato. Paradossalmente per la parte di essa che collega Pissebus ad Amaro, a seguito dei danni provocati dal grave incendio dell’aprile 2021, la Regione si è già impegnata a reperire i fondi per i lavori nel 2022, mentre per questo tratto che versa in stato di abbandono da moltissimi anni nulla si si muove.

Sul tratto Tolmezzo-Villa Santina, ha spiegato il sindaco, Francesco Brollo, in aula «era rimasto tutto fermo a un accordo ancora della precedente giunta regionale, che però non era stato cristallizzato in un atto. L’accordo tra assessorato alle Infrastrutture e Protezione civile prevedeva 400 mila euro, che in base a una stima approssimativa con i tecnici di Fvg Strade risultano già insufficienti».

Brollo ha spiegato che il Comune produrrà delle sollecitazioni in forma scritta, «perché quella – ha ammesso - è un’altra grande addormentata del nostro territorio. Adesso vediamo se riusciamo ad agganciarla al tratto di Amaro». Pure Vaia non l’ha risparmiata, così Marcon ha invitato Brollo a farsi avanti per chiedere a Fvg Strade, alla Protezione civile o ad altri enti l’esecuzione degli interventi di ripristino necessari. Si interviene, osserva Marcon, per la messa in sicurezza di un versante tra Venzone e Moggio per consentire la futura realizzazione di una nuova ciclabile e non si è mai seriamente programmato di sistemare questa strada già esistente e importante per il territorio. —

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