La storia di Udine nel parco Moretti

L’area del vecchio stadio intitolata all’industriale della birra. Il grazie della famiglia: «Finalmente è stata resa giustizia»
Udine 30 APRILE 2012 intitolazione parco moretti Telefoto Copyright Petrussi Foto Press Turco
Udine 30 APRILE 2012 intitolazione parco moretti Telefoto Copyright Petrussi Foto Press Turco

UDINE E’ ufficiale: Udine ha il parco Moretti. Ieri, con una cerimonia organizzata sotto lo storico arco, simbolo dell’ex birreria dove, fino al 1984, lavoravano 200 persone, il Comune ha reso giustizia alla famiglia Menazzi Moretti che, dopo aver donato il campo alla città, vantava un credito di riconoscenza. L’ha fatto cambiando, appunto, l’intitolazione dell’area verde da Foni a Moretti.

«Sono grato al sindaco Honsell di aver portato avanti questo progetto. L’unico rimpianto - ha affermato l’imprenditore Luigi Menazzi Moretti - è che, a seguito di incomprensioni e sgarbi culminati con l’intestazione dell’area a Foni, non ci sia più lo stabilimento».

E a dimostrazione che ieri è stata suggellata una pagina di storia cittadina, la famiglia Menazzi Moretti ha deposto una corona sulla targa posizionata dove un tempo sorgevano le tribune del campo da calcio a ricordo del campione olimpico e mondiale di calcio, Alfredo Foni. Il fautore della cerimonia, ma ancora prima del cambio di intitolazione, è stato il presidente della commissione Toponomastica e vicepresidente del consiglio comunale, Franco Della Rossa.

E così in una giornata di sole, Udine, come ha sottolineato Della Rossa, nel sostituire quella targa, ha ricordato i diversi ruoli svolti dalla famiglia Menazzi Moretti che in primis è stata una dinastia di industriali che ha saputo coniugare il ruolo imprenditoriale con quello di promotrice dello sport.

Tre i momenti salienti ricordati sempre da Della Rossa: «L’11 ottobre 1914 quando fu inaugurata l’area di porta Venezia, il 31 agosto 1919 data in cui aprì i battenti il nuovo campo di via Mentana e il 25 maggio 1924 con il taglio del nastro del polisportivo Moretti». Un nome questo che, secondo il presidente della commissione Toponomastica, era stato ingiustamento scalzato dall’intitolazione a Foni.

«Momenti come questi sono significativi. Ci vorrebbe più di un pannello per ricordare la storia della birra Moretti» ha aggiunto il sindaco intenzionato, proprio per non dimenticare, a posizionare alcuni pannelli per illustrare le vicende di quel luogo davvero glorioso per gli ex operai che tutt’oggi, una volta all’anno, si riuniscono per ricordare la fabbrica, e per gli sportivi che, adesso come allora, pensano con affetto al vecchio campo Moretti.

L’intenzione di Honsell, insomma, è quella di creare una sorta di museo all’aperto per trasmettere «la storia sociale che fa sentire viva la città». E in questo tener viva la città, Della Rossa ha avanzato la sua proposta: «Signor sindaco sarebbe opportuno esporre, sulle aste dove un tempo sventolavano le bandiere dell’Udinese, della squadra ospite e della Lega calcio, le bandiere del Friuli e della Regione».

Ieri, insomma, sotto l’arco d’ingresso al Moretti si respirava un’emozione sincera, una sorta di insegnamento da trasmettere alle generazioni future. E’ stata una vera rimpatriata, condita con molti aneddoti. Della Rossa ha rammentato quando in sella alla biciclette corse in farmacia ad acquistare un medicinale necessario per rimettere in piedi il portiere Romano dell’Udinese e vincere la partita contro il Milan per 3-2. Era l’anno 1955. E il sindaco Honsell, nel rendere merito al decano del consiglio comunale di aver sanato, nel migliore dei modi, una ferita aperta in città, ha aggiunto: «Tuo il merito anche di quel 3-2 perché, se non avessi pedalato così forte, l’Udinese non avrebbe vinto».

La questione era talmente sentita che, a pochi minuti dall’inizio della cerimonia, ha registrato un piccolo siparietto tra Della Rossa e Loris Michelini, il capogruppo del Pdl che nel febbraio 2011 aveva presentato in consiglio comunale un ordine del giorno per promuovere il cambio di intitolazione del parco. Carte alla mano,

Della Rossa, da sempre grande sostenitore del parco Moretti, ha voluto ribadire che se non fosse stato per i 18 voti della maggioranza quella proposta, in aula, non sarebbe mai passata. Piccoli battibecchi subito smorzati dalla presenza degli esponenti della famiglia Menazzi Moretti che, con l’eleganza di sempre, hanno ringraziato l’amministrazione comunale per aver saputo farsi interprete di un sentire popolare. Perché, se fino a ieri sulla carta il parco era intitolato a Foni, per tutti, giovani e anziani è stato sempre il parco Moretti.

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