La storia di Lasciac tra l’Italia e l’Egitto

Antonio Lasciac, l’architetto che “portò” l’Egitto a Gorizia, sarà al centro, di una serie di iniziative. Al fine di valorizzare la figura di questo importante progettista che tra l’Ottocento e il...

Antonio Lasciac, l’architetto che “portò” l’Egitto a Gorizia, sarà al centro, di una serie di iniziative. Al fine di valorizzare la figura di questo importante progettista che tra l’Ottocento e il Novecento ebbe una particolare valenza per il territorio tra Gorizia e Nova Gorica, l’Università di Trieste e la Scuola di Dottorato in Ingegneria e Architettura hanno organizzato un convegno internazionale dal titolo “Lasciac. Architetto tra Italia, Egitto e Slovenia. Storia, disegno e tecnica”.

Parteciperanno agli incontri, in programma oggi e domani, vari studiosi provenienti dai paesi interessati all’opera di Lasciac: Mercedes Volait (Parigi), Bogo Zupancic, Breda Mihelic e Marjana Lutman (Lubiana), Ezio Godoli e Milvia Giacomelli (Firenze), Bernard O’Kane (Cairo), Edino Valcovich, Diana Barillari, Alberto Sdegno, Alessandra Marin (Trieste), Diego Kuzmin (Gorizia), Andrea Nerozzi (Milano). Si inizierà a trattare il tema alle 14.30 nella sede della Fondazione Carigo, che ha contribuito all’evento assieme al Comune di Nova Gorica, e poi domani dalle 9.30 al Polo universitario di via D’Alviano.

Il progettista nato nel 1856 e morto nel 1946, tra il 1912 e il 1914 realizzò la propria abitazione sulle alture del Rafut. Il suo linguaggio architettonico derivava dalla tradizione mamelucca, che l’architetto aveva portato nella sua città dall’Egitto dove aveva lavorato con successo.

Al Cairo, ma anche ad Alessandria e sul Bosforo, l’architetto firmò molte opere. In questi giorni inoltre, la Biblioteca statale Isontina ospiterà la mostra “Antonio Lasciac - Disegni goriziani” con diversi elaborati degli anni giovanili e altri materiali custoditi negli archivi di Gorizia.

L’esposizione è curata da Diego Kuzmin. (e.m.)

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