La storia dei Templari nei disegni di Baschirotto

L’amicizia che lega un gruppo di uomini da oltre 40 anni è stato il motore del volumetto I Templari, la raccolta di 46 caricature firmate da Mario Baschirotto, pagine in cui è racchiusa la summa della vita del quartiere che si muove intorno alla parrocchia del Tempio Ossario. E, infatti, quel nome “Templari” non ha nulla a che vedere con l’ordine religioso medievale. Invece «è un vezzo di Claudio Minotti, che una decina di anni fa decise di rinominare così quel gruppetto di ragazzotti cresciuti dando calci a una palla all’ombra del cupolone di piazzale XXVI luglio», ha ricordato ieri durante la presentazione del libretto Giovanni Fuso, autore delle didascalie ironiche che accompagnano le caricature.
Un incontro celebrato a poche ore di distanza dall’attentato alla scuola Morvillo-Falcone di Brindisi che ha sconvolto l’Italia. «Sebbene questo sia un momento di gioia per noi, non possiamo dimenticare le vittime del vigliacco attacco in Puglia», ha detto don Plinio Galasso, parroco del Tempio Ossario prima di una preghiera. La festa è poi proseguita con un tuffo all’indietro nella memoria degli anni Cinquanta.
«Siamo tutti cresciuti con l’esempio di don Luigi Zucchiatti – ha rammentato Fuso – e il collante, più che la religione, è stato il pallone. Poi, crescendo, ognuno è andato per la sua strada, qualcuno anche in America, ma alla fine siamo tornati tutti qui». E quel “qui” sta a indicare il bar da Bruno di via Marangoni, un appuntamento fisso del venerdì per i “Templari”.
Fra quelle quattro mura Mario Baschirotto si è dilettato per anni con la matita, schizzando, una dopo l’altra, le 46 caricature che compongono la pubblicazione. L’idea di sistemarle in un corpus unico, secondo i canoni di una raccolta spiritosa, è stata di Bruno Donatis. «La dedica che ho destinato a Bruno è fra le più pungenti – ha detto con un sorriso Fuso – descrivendo il suo “fisico (rubicondo) reduce da una dieta stressante”».
Per la realizzazione del volumetto si sono impegnati, oltre a Baschirotto e Fuso, anche Sergio Durazzano e Alfonso Fabris. Ma vanno citati pure Vincenzo D'Este, decano del sodalizio, e il segretario Franco Stella. Volti noti immortalati dai “templari” sono l'ex calciatore e allenatore Massimo Giacomini, Luigi Menazzi Moretti, i fratelli Damiani (Licio, giornalista, e Gabriele, avvocato), il cantautore Claudio Minotti e l'esperto di ciclismo Giovanni Casella. Come detto, a ognuno è dedicata una breve, sebbene pungente, didascalia che completa il ritratto “visivo” degli acquerelli di Baschirotto.
Michela Zanutto
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